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Formula E, Vergne: ritorno a Punta del Este da maestro d'efficienza

JEV ricorda l'esordio in Formula E, la sfida della gestione dell'energia quale l'aspetto più grande da tenere sotto controllo. Tre anni fa gli costò il risultato in gara, oggi è l'asset più solido del francese
Formula E, Vergne: ritorno a Punta del Este da maestro d'efficienza
© LAT/Formula E

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

16 mar 2018 (Aggiornato alle 11:58)

Punta Del Este l'attualità, sabato andrà in scena la sesta gara stagionale, giro di boa al quale seguirà l'atteso sbarco a Roma della Formula E. In Uruguay si arriva con Vergne e Techeetah in testa alle graduatorie iridate, altro, a margine, ruota intorno alla serie elettrica. Dall'annuncio dell'estensione dell'accordo per correre in Svizzera, storico ritorno il prossimo 10 giugno di una competizione automobilistica dalla rimozione della messa al bando, risalente al 1955. L'organizzazione dell'ePrix nel paese elvetico è stata estesa di ulteriori 3 anni, fino al 2027 compreso.

C'è, poi, la monoposto di seconda generazione da sviluppare. E i test collettivi, la tre giorni a Monteblanco che inizierà il 26 marzo, sarà preceduta da shakedown mascherati da filming day, sei giornate complessivamente riconosciute alle squadre, potranno impiegarne una prima dei test di lunedì. E' quanto gravita intorno all'ePrix di Punta del Este, temi da legare alle vicende tecniche che hanno rallentato Mahindra a Città del Messico, autorevole protagonista finché un problema al pacco batterie non ha messo fuorigioco Felix Rosenqvist. E in seno al team indiano potrebbero ricorrere alla sostituzione del componente, sabato.

Si corre in riva al mare e tra gli aspetti fondamentali per la prestazione, specialmente nei gruppi di qualifica, sarà da monitorare il vento, che potrebbe portare sabbia in pista e condizionare i livelli di aderenza. In prospettiva gara, attenzione invece alla gestione termica del powertrain elettrico, con la temperatura d'esercizio delle batterie da monitorare. Sabato sono attesi 28° C e le iniziali previsioni di pioggia sembrano allontanarsi.

Punta Del Este evoca ricordi agrodolci per Jean Eric Vergne. Il 2014 si era concluso con l'uscita dalla Formula 1, il taglio deciso da Red Bull Racing. Ripiegò sull'allora nascente categoria elettrica e in Uruguay, il 13 dicembre, debuttò con il team Andretti: pole position, poi in gara i conti con la strategia di gestione dell'energia. Una settimana più tardi avrebbe ufficializzato il ruolo di tester Ferrari per il 2015.

«Sono davvero eccitato sul tornare a Punta del Este, è la pista sulla quale ho debuttato nel 2014, allora la Formula E era ancora una categoria agli albori, la mia prima gara era appena la terza del campionato», ricorda JEV. «Inutile dire come fu la gestione dell'energia la priorità principale, l'aspetto da apprendere in fretta e ho lavorato senza sosta per arrivare a essere al top e, oggi, è la mia risorsa più grande».

In lotta per il titolo, i giochi sono tutti da scrivere. Perché alla costanza di rendimento espressa finora va registrata una concorrenza velocissima in Mahindra, più immediato inseguitore nel campionato Costruttori e in quello Piloti con Felix Rosenqvist. Da non sottovalutare anche il fattore Audi: le prestazioni di Abt e Di Grassi non si discutono e, con una FE04 e-tron al riparo dai guai di affidabilità, nella seconda parte di campionato sono destinati a inserirsi regolarmente nella lotta per la vittoria di tappa, risultando clienti in grado di rubare punti pesanti.

«Ci troviamo a metà stagione ed è eccitante trovarsi nella posizione in cui siamo. Non diamo nulla per scontato, comunque, stiamo lavorando in modo inflessibile dietro le quinte per restare in cima alle classifiche. Mi sto godendo la sfida e sono pronto a scoprire cosa riusciremo a fare in Uruguay», aggiunge Vergne. Sabato, alle 16:00, il primo responso della qualifica.

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