Formula E, una nuova vita: provaci ancora, Giovi

Formula E, una nuova vita: provaci ancora, Giovi© Getty Images

L'ex pilota dell'Alfa Romeo si appresta a vivere il primo fine settimana da pilota di Formula E, in una categoria per lui tutta nuova ed in una stagione che per lui sarà un bivio molto importante per gli anni a venire

28.01.2022 ( Aggiornata il 28.01.2022 13:13 )

In questo momento Antonio Giovinazzi è come se sedesse su un terrazzino con vista. Ascolta, osserva, spera. Il panorama gli offre vari scenari: in lontananza c'è quel palazzo dorato che è la F1, che è l'edificio più lontano ed al tempo stesso più ambito; ai lati ci sono le residenze della IndyCar e dell'Endurance, costruzioni che lo stuzzicano e che, chissà, potrebbero un giorno diventare la sua nuova dimora. Ma prima serve curare nel miglior modo possibile quel terrazzino dove è adesso, ovvero quello della Formula E. Un edificio dal quale Antonio Giovinazzi non vuole andarsene a tutti i costi, a maggior ragione se sarà competitivo da subito. Ma i sogni, lo ha ammesso, sono altri.

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Apprendimento per gradi

Per adesso la Formula E è una sistemazione momentanea, poi si vedrà. Giovi, comunque, la comincia con spirito rinnovato, per ritrovare un sorriso smarrito dopo un epilogo poco felice della carriera in Formula 1. Lui spera si sia trattato solo di un arrivederci, ma non può escludere che sia stato un addio definitivo. Per scoprirlo deve fare bene innanzitutto qui ed ora, nel campionato elettrico che va per cominciare. Sempre con il 99 in bella vista, il massimo dei numeri concessi a doppia cifra, ma ben consapevole che per raggiungere il massimo in Formula E ci vorrà un po' di tempo. Per lui cambierà tutto, inevitabile dover andare per gradi e mettere in conto una crescita step by step, come dicono gli inglesi, senza bisogno di forzare le tappe. Sarebbe illogico il contrario: con solo un giorno e mezzo di test in pista, sarebbe sbagliato chiedere, innanzitutto a se stesso, risultati immediati. Questo non significa mettere le mani avanti: significa aver ben presente il livello di competitività di una serie che ha fatto dell'imprevedibilità, e dei tempi in griglia di partenza spesso ravvicinati, il suo segno distintivo.

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Una vettura tutta da scoprire

Avrà meno pressioni Antonio, e questo non potrà che essere un bene. Conosce buona parte dei piloti che si troverà di fronte, imparerà a conoscere il suo team, quel Dragon-Penske che in base ai risultati del 2021 rappresenta tutt'altro che una garanzia, ma che con lui vuole crescere per artigliare risultati migliori. Per prima cosa, occorrerà prendere le misure alla Dallara spinta dall'EV-5 che monta la sua squadra, una monoposto ed una powertrain completamente diversi rispetto a quello cui Giovi era abituato; cambierà tanto in tanti aspetti, a cominciare da una frenata che sarà tra le chiavi principali della prestazione di Antonio: in F.E mancherà quel carico aerodinamico che in F1 permette di arrestare la vettura in pochissimi metri, un qualcosa di notevolmente diverso rispetto alle abitudini mollate solamente un mese e mezzo fa. I giorni spesi in Inghilterra, al simulatore, hanno aiutato a conoscere soprattutto la pista, non tanto nell'apprendere quei segreti di guida di una monoposto praticamente sconosciuta al pilota di Martina Franca.

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Senza ansia

La crescita per gradi, come uno studente che prima di tutto dovrà prendere appunti, rappresenta l'approccio migliore per uno che vuole togliersi di dosso l'ansia da prestazione, un'abitudine ereditata dai suoi anni in F1, quando ad ogni stagione era sempre al limite con il rinnovo. Ad avere pressione addosso Giovi c'è abituato, per cui averne meno potrebbe essere un gran vantaggio per un pilota che con i contratti in bilico ha convissuto a lungo. Sarà una stagione che andrà a concludersi ad agosto, per cui il tempo per imparare c'è ma non tantissimo, ma una fine anticipata del campionato significa avere tutto il tempo per intavolare trattative sul finire dell'estate, ovvero quando i programmi delle squadre dei vari campionati 2023 andranno a definirsi. Per avere forza contrattuale e far venire l'appetito a chi vorrà proporgli un sedile, servirà vivere una bella stagione: di risultati secchi si parlerà poi, ora conta far vedere che Antonio Giovinazzi c'è e che non vuole assolutamente mollare. E che magari ha fatto tesoro dei suoi tre anni in F1: è finito fuori per dinamiche che non lo riguardano del tutto, come ha ben spiegato Frederic Vasseur (leggi qui); ma anche se non ha rimpianti, Giovi sa bene cosa avrebbe potuto fare meglio, nonostante finire fuori dal Circus dopo la sua stagione migliore, intesa come velocità espressa, è una ferita che fa male.

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A Giovi piacciono i cittadini

In questo nuovo capitolo, ad aiutarlo potrebbero essere quei circuiti cittadini che in Formula E la fanno da padrone. Una buona fetta delle sue giornate migliori, tra Formula 2 e Formula 1, Giovi l'ha vissuta quando toccava andare a sfiorare i muretti: a Baku, Monaco e Jeddah ha lasciato bei ricordi e pochissime firme sul muro. Non a caso gli unici due piazzamenti a punti nella F1 2021 sono arrivati proprio a Montecarlo (10° posto) ed in Arabia Saudita (9°). Anche a Macao, ben prima della F1, andò benone: 4° posto nell'unica partecipazione alla famosa tappa in territorio cinese. Se correre sui cittadini non è una garanzia, almeno non sarà uno svantaggio per uno che a sfiorare i muretti si è sempre esaltato. E pure tenersi lontano dai guai potrebbe essere una buona idea: nel suo ultimo anno in F1 Giovi avrebbe concluso tutte le gare del mondiale se solo ad Abu Dhabi non avesse dovuto ritirarsi per guasti tecnici. Concludere ogni gara evitando incidenti sarebbe ottimo per accumulare esperienza ed ovviamente per provare a cogliere le opportunità che eventualmente si presenteranno restando in gara. E allora, provaci ancora Giovi: c'è ancora tanta gente che continuerà a fare il tifo per te.

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