Formula E, finalmente Porsche e Wehrlein: un premio alla resilienza

Formula E, finalmente Porsche e Wehrlein: un premio alla resilienza© Getty Images

Per il pilota è la fine di un lungo inseguimento, per la casa un trionfo che arricchisce una bacheca stracolma di trofei: un premio alla tenacia di entrambi dopo una vittoria a lungo negata

14.02.2022 ( Aggiornata il 14.02.2022 17:43 )

Provaci, cadi, rialzati e provaci ancora. Nella vittoria di Pascal Wehrlein e della Porsche nell'ePrix del Messico 2022 c'è gioia e redenzione, sollievo e memoria delle fatiche, tante, attraversate prima di salire sul gradino più alto del podio. Il primo successo in Formula E per Wehrlein e la Porsche è soprattutto un premio alla resilienza per un binomio che prima dell'acuto ha dovuto ingoiare parecchie delusioni.

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Avevano deciso di trovarsi e provarci insieme, speranzosi di risultare per l'altra parte il pezzo mancante. Porsche, dopo una prima stagione con Andrè Lotterer e Neel Jani, aveva pensato ad un'armata tutta tedesca: e così, per la seconda stagione della sua avventura nell'elettrico, che corrispondeva alla stagione 7 del nuovo campionato, aveva pensato a Pascal Wehrlein.

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Pascal: Messico nel destino

Pascal aveva detto subito sì: basta Mahindra e soprattutto basta Ferrari, con l'addio al ruolo di terzo pilota per il Cavallino in F1. Quel mondo che, forse, gli ha detto addio troppo presto: era andato a punti con una Manor ormai prossima alla chiusura, era andato a punti con una Sauber praticamente ferma in rettilineo, dato che in quella stagione (2017) la C36 dovette accontentarsi di un motore vecchio di un anno. Ma Pascal, supportato dalla Monaco Increase Management dell'italiano Salvatore Gandolfo, aveva deciso di guardare avanti: basta rimpianti, la Porsche era l'occasione per lasciare il segno, in maniera definitiva, in Formula E. A dirla tutta, a lasciare il segno il tedesco classe 1994 ci stava riuscendo già agli albori della sua avventura nell'elettrico, un mondo nel quale era entrato a gamba tesa: 2° alla sua seconda gara, addirittura in pole alla terza in una terra che sembra essere incisa nel suo destino, il Messico. Più veloce di tutti in qualifica, imprendibile in gara: Pascal stava per vincere fino a pochi metri dalla fine, quando con la batteria esaurita dovette alzare bandiera bianca ed accontentarsi del 6° posto, insieme alla magra consolazione del giro veloce. Era il 2019 e sembrava solo questione di tempo: e invece la sorte si è messa spesso in mezzo per negargli il primo successo in Formula E. L'anno scorso, sempre in Messico (ma a Puebla), Wehrlein aveva fatto pole e vittoria in gara-1, ma era stato squalificato perché la squadra non aveva comunicato le gomme utilizzate. Errore non da Porsche, ma non c'era nient'altro da fare che accettare la sanzione. Ancora pazienza, ancora qualche tempo di attesa; e poi Città del Messico 2022: liberatoria, meritata ma soprattutto cercata.

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Porsche: l'elettrico è un'altra conquista

Dal punto di vista storico invece si tratta di un'affermazione pesante per la Porsche, che mette nel palmares un'altra preziosa vittoria per il marchio. La casa tedesca infatti può vantare un successo in gara in F1 (GP Francia 1962), l'affermazione nel campionato Internazionale 1970 nei rally (antenato del Mondiale Marche e quindi del Mondiale Rally), due Parigi-Dakar ma soprattutto una serie incredibile di vittorie nell'Endurance, dove è regina, sia nell'era moderna che in quella più datata: oltre ad una lunghissima sequenza di titoli, si contano 19 vittorie a Le Mans, 18 a Sebring e 18 a Daytona. E questo senza scomodare un'epoca ancora più lontana, quella della Targa Florio, dove si contano 11 affermazioni targate Porsche. La Formula E, dunque, è stata solo l'ultimo tassello di una serie di conquiste nel motorsport, un segno lasciato nella serie più moderna che ci sia dopo aver fatto la storia delle corse.

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Mercedes, a noi due!

A Città del Messico Pascal Wehrlein e la Porsche hanno vinto la loro scommessa. E se è vero che una vittoria ti sblocca, forse questo è un guanto di sfida lanciato alla Mercedes per la successione al trono nell'elettrico. Nick De Vries e la casa della Stella sono i campioni in carica, e restano quelli da battere, ma chissà che non debbano fare i conti con le Porsche di Pascal Wehrlein e André Lotterer. Chiamatelo derby di Stoccarda, chiamatelo derby in salsa squisitamente teutonica.


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