Difficoltà tecniche a parte, in
McLaren va definita quella che è la posizione di
Jenson Button in vista del 2016. A Silverstone
Ron Dennis non ha avuto dubbi nel
confermare la presenza dell’inglese anche il prossimo anno, a suo dire già con un contratto in tasca, essendo l’accordo siglato a inizio anno valido per due stagioni. In realtà, si tratterebbe di un
accordo 1+1, con l’opzione per continuare nel 2016 da attivare e in favore della
McLaren.
«Al momento non pensiamo affatto ai piloti. Entrambi stanno facendo un lavoro fantastico», ha aggiunto a Sky Sports. A rendere meno granitiche le parole di
Dennis ci ha pensato
Eric Boullier, spiegando al The Telegraph come
«da ora a settembre, più o meno il periodo in cui dovremo decidere, potremmo non aver risolto la nostra situazione rapidamente, i piloti si sentono frustrati e potrebbero voler andar via, per cui non è una decisione che sta nelle mie mani». Settembre, sarà quello il periodo in cui si capirà quali chance ha
Button di restare ancora una stagione in Formula 1.
Sul versante
economico, liberarsi di
Button alleggerirebbe non poco la spesa sul fronte degli ingaggi, essendo stimato in 10 milioni di dollari quello dell’esperto pilota inglese.
Vandoorne o
Magnussen sarebbero le
alternative a portata di mano, ma è indubbio che si perderebbe una guida che anzitutto non ha mai sfigurato in rapporto al compagno di scuderia, per di più in una fase delicata come quella attraversata oggi dalla
McLaren-Honda, inserire un giovane senza esperienza, per quanto veloce, come
Vandoorne non sembra la scelta più saggia. Quanto a
Magnussen, gli “sponsor” interni non gli mancano, ma lo stesso
Dennis senza mezzi termini ha invocato un supporto economico alla carriera del pilota, chiave per un ritorno in griglia.
Anche chi si chiama
McLaren, poi, il team deve fare i conti con un bilancio che da anni ormai non annoverà più il sostegno di un title sponsor, con le conseguenti ripercussioni sul versante
finanziario. A tal proposito,
Boullier ha commentato a El Confidencial:
«Attualmente abbiamo delle prospettive positive per gli anni a venire, ma l’assenza di successi incide sui ricavi e dovremo trovare il modo di coprire le entrate mancanti. Commercialmente siamo ovviamente danneggiati, perché c’è una gran quantità di investitori interessati a unirsi a noi, ma alcune figure potrebbero interrogarsi sull’assenza di risultati attuale».
Fabiano Polimeni