Bianchi: una carriera brillante, stroncata

Bianchi: una carriera brillante, stroncata

In 10 anni ha corso e vinto dai kart alle monoposto. Nel 2009 lo sceglie la Ferrari per la Driver Academy

18.07.2015 13:12

La corsa più importante di Jules Bianchi è giunta al termine. Jules è morto la sera di venerdì 17 luglio. È l'epilogo più triste di una tragedia che, solo negli ultimi giorni, era tornata a ricordare tutta la sua gravità, con le parole del padre, Philippe Bianchi, le cui speranze di una ripresa del figlio erano ridotte al lumicino. A 25 anni se ne va uno dei talenti migliori della Formula 1, atteso da un futuro di sicuro avvenire, almeno prima del 5 ottobre 2014, giorno in cui, verso le battute finali di un Gran Premio del Giappone disputato in condizioni meteorologiche al limite, ha perso il controllo della sua Marussia, andando a schiantarsi nella via di fuga contro una ruspa, impegnata nel recupero della monoposto di Adrian Sutil. Trasferito in condizioni critiche al Centro medico di Mie, dove venne riscontrato un diffuso trauma cranico assonale, non si è mai più risvegliato. Resta il ricordo di quanto seppe fare in pista: i punti ottenuti a Monaco, pesanti come una vittoria. Resta la convinzione che, se la storia fosse andata diversamente, Jules sarebbe arrivato là dove meritava, su una monoposto di vertice. Ormai tutto ciò non conta più, lascia spazio al dolore dei genitori per la perdita di un figlio difficile da spiegare. La carriera del pilota francese inizia nel 2004, con il debutto in Formula Renault, chiuso con un secondo posto sia nel campionato nazionale transalpino che nell'europeo. Ma continua anche in kart, e seguono due stagioni ricche di risultati. È campione Asia-Pacifico nel 2005, oltre ad arrivare quarto nel campionato del mondo; si laurea campione di Francia nella classe FA nel 2006, risultato accompagnato dal secondo posto nella coppa del mondo a Suzuka, quello nella Winter Cup a Lonato e il terzo posto nel Campionato italiano Open Masters. Chiude al quinto posto l'Europeo CIK-FIA, vince invece il campionato nella 125 Super ICC in WSK. La stagione termina con il terzo posto nella coppa del mondo 125 ICC. Dai kart torna alle monoposto e nel 2007 è campione di Francia in Formula Renault, ottenendo una pole nelle tre gare disputate nella Eurocup. Nel 2008 debutta in Formula 3 Euroseries, ottenendo due pole position, due vittorie e sette podi, oltre a conquistare il Masters della categoria a Zolder con la ART Grand Prix. L'ascesa verso la Formula 1 fa tappa in GP2 per due stagioni, nel 2009 e 2010, collezionando come miglior risultato un quarto posto nel Campionato. Le prestazioni di Bianchi non passano inosservate e la Ferrari lo inserisce nel programma per giovani piloti Ferrari Driver Academy. Nello stesso anno c'è il primo assaggio di una monoposto da F1: guida a fine anno la F60. Il 2011 lo vede agguantare il secondo posto nel campionato di GP2 Asia, dietro Grosjean, proseguendo poi la stagione con l'impegno nel campionato di GP2, chiuso al terzo posto e un bottino di una vittoria, cinque podi e una pole position. Viene scelto come terzo pilota dalla Force India nel 2012, disputando alcune sessioni di prova nel corso delle libere del venerdì mattina nei vari week end di gara. A Magny Cours sale sulla Ferrari per una giornata intera di test infracampionato, staccando il miglior crono. La possibilità di debuttare nel mondiale arriva l'anno seguente, con la Marussia. La Ferrari continua a tenerlo sotto la propria ala e lo elegge pilota di sviluppo insieme a De la Rosa per i test sulle gomme dell'anno seguente. È il 2014, quello dell'impresa di Monaco ma anche della qualifica di Silverstone, dove stacca la miglior partenza in griglia in carriera:12°. Sul circuito inglese, complice l'infortunio di Raikkonen durante il gran premio, girerà al volante della F14-T nei test collettivi. Fabiano Polimeni


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