Emergono dati interessanti, dal
racconto Pirelli del mondiale di Formula 1 2015. A cominciare da quello che è stato l’impiego delle
mescole nei 19 gran premi: l’abbinata più guidata in assoluto è stata quella tra
gomme morbide e gomme medie, con 5.224 km percorsi da
Massa sulle medie e 5.480 km percorsi da
Rosberg sulle morbide. Gomme da bagnato a parte (482 km sulle intermedie per
Vettel e 297 sulle full wet per
Rosberg), il compound da asciutto meno utilizzato da un singolo pilota è stato quello
duro:
Sainz le ha impiegate per 1.794 km a fronte di un
Verstappen che con le supermorbide ha coperto 1.838 km. I due
Toro Rosso detengono anche un altro “record”, quello del
maggior numero di sorpassi effettuati in gara.
Verstappen svetta dall’alto delle sue 49 manovre,
Sainz non sfigura a quota 45. Solo
3 sorpassi subiti a testa, invece, per
Hamilton e
Rosberg. Un primato lo detiene anche
Fernando Alonso, sintomatico delle difficoltà sperimentate quest’anno: è il
pilota che in partenza ha compiuto il maggior numero di sorpassi, ben 28;
Vettel, invece, è autore del maggior numero di sorpassi in una sola gara, 13 in Canada, quando partì nelle retrovie per i problemi tecnici avuti in qualifica.
Si conta una stagione con 509 sorpassi in tutto, la
Malesia è stata la più “prolifica”, con 60 episodi, mentre l’Australia ne ha riservati appena 11. Austin svetta tra le gare corse sul bagnato: 39 sorpassi. Ci si aspettava forse qualcosa in più in termini di
pit-stop, troppe gare hanno visto la singola sosta come opzione sufficiente: 706 cambi gomme in gara nel 2015, una media di 1.88 a pilota e 37.1 a gran premio. Ancora una volta è il GP d’Australia a segnalarsi “negativamente”, visti gli appena 17 pit contro i 60 in Ungheria.
L’impegno
Pirelli per assicurare la
fornitura a tutti i piloti ha numeri imponenti: 35 mila 964 gomme fornite, di cui 25.004 slick e 10.960 da bagnato, 29.856 portate sui campi di gara e 6.108 nei test. I team ne hanno effettivamente utilizzati 17.580, di cui 16.288 slick. Coperture chiamate a sfide climatiche (e non solo) opposte: dai 58° C dell’asfalto in Malesia ai 20° C appena del Gran Premio degli USA.
Il
Gran Premio d’Italia detiene il record di gara più breve, completata in un’ora e 18 minuti a una media anche questa di riferimento: 235,903 km/h. All’estremo opposto, gran premio più lungo del 2015, ecco Singapore: 2 ore 1 minuto e 22 secondi per arrivare alla bandiera a scacchi. Questo per quel che riguarda l’attività più strettamente sportiva, ma altri numeri, del “dietro le quinte”, definiscono cosa voglia dire seguire un campionato di
Formula 1.
In media a ogni gara sono state 60 le persone portate in pista da
Pirelli, sono stati consumati 8.600 litri d’acqua, assicurati 15.100 coperti nell’hospitality, serviti 800 kg di pasta, 7.000 dessert e 420 pizze, ma anche venduti 12 mila cappellini.
Fabiano Polimeni
