L'indiscrezione filtra dall'Inghilterra, direttamente dalla sede di Ecclestone. Quali vantaggi può trarne
La Apple sarebbe interessata a subentrare alla CVC nell’azionariato di maggioranza della Formula 1. È l’indiscrezione clamorosa che rimbalza dalla Gran Bretagna e che scrive sul suo blog Joe Saward, autorevole giornalista inglese. Saward non è un principiante, ma è uno dei più attendibili giornalisti della F1, e segue da oltre trent’anni i GP di Formula Uno prima come inviato del settimanale inglese Autosport e poi come free lance. Per cui possiede ottime fonti che autorizzano a credere che non sia una notizia inventata solo per fare sensazione.
L’indiscrezione filtrerebbe direttamente da Princes Gate, l'edificio di fronte a Hyde Park che è la sede della Formula One Management di Ecclestone. E si basa sul fatto che è partito un altro processo di “due diligence” presso la FOM. Per due diligence si intende l’attività di approfondimento di dati e informazioni che precede una trattativa per capire la convenienza di un affare prima di passare alla negoziazione del contratto. Si sa da tempo che la CVC, il fondo di investimento proprietario dal 2006 della fetta più grande del business F1 gestito da Ecclestone per conto loro, era intenzionata a cedere la sua quota di controllo ed Ecclestone (che possiede una quota minoritaria, il 5%) era alla ricerca di un compratore.
Da settimane circola il nome di Stephen Ross, imprenditore americano attivo anche nel campo dello sport e proprietario fra le altre cose della squadra di football americano dei Miami Dolphin, come possibile acquirente della quota CVC. Ma l’altro nome trapelato, quello della Apple, se fosse confermato, sarebbe clamoroso. Primo perché la Apple è la società più ricca del mondo: ha una capitalizzazione di oltre 500 miliardi di dollari (pensate che tutto il gruppo FCA ne capitalizza appena 8). Secondo, perché Apple ha una liquidità in cassa spaventosa: all’ultimo conteggio dichiarato la liquidità netta accumulata di Apple oltrepassava i 200 miliardi di dollari. Con quei soldi potrebbe comprarsi tutto il business F1, l’intera Mercedes (80 miliardi di capitalizzazione) e la Ferrari insieme. E avrebbe intaccato solo in parte i propri capitali.
Ma che se ne farebbe Apple della Formula Uno che a livello di immagine appare molto in contrasto con la cultura ambientalista della società di Cupertino? Le ipotesi sono tante. Potrebbe essere un semplice investimento per far fruttare i propri soldi acquisendo società che generano profitti. Apple in qualche modo deve pure investire e far fruttare i soldi che ha in cassa. E la F1 produce guadagni elevati.
Un’altra delle ipotesi è che siccome Apple sta lavorando al progetto di un’auto elettrica che dovrebbe vedere la luce dopo il 2020, legare il proprio nome alla Formula 1 servirebbe a rafforzare la sua immagine automobilistica. Ma se l’obiettivo dovesse essere davvero quello, avrebbe più senso per Apple acquistare la Formula E che ha una tecnologia e una immagine vicina alla futura Apple Car piuttosto che la F1, che è ancorata al concetto di carburanti, emissioni, rumore ed è considerata da una certa cultura ambientalista una tecnologia “nemica”, retaggio del secolo precedente.
Un obiettivo secondario ma vantaggioso potrebbe essere per Apple quello di portare sulla propria piattaforma televisiva gestita da Apple TV tramite le app, i Gran Premi F1 nell’ottica dell’evoluzione dei contenuti Tv on demand. Ma a quel punto la strategia televisiva di una F1 by Apple entrerebbe in contrasto con le pay-tv che rappresentano uno dei principali linee di ricavo della F1? Non necessariamente: un top manager di Apple, Eddie Cue, proprio recentemente ha dichiarato che la strategia di Apple (nella tv, nel cinema, nella musica) non è di produrre contenuti in prima persona e rivaleggiare con le società televisive o musicali, ma aiutare con la propria piattaforma tecnologica ad esprimere creatività e contenuti in modi nuovi. Visto che si dice da tanto tempo che la F1 è lontana dai giovani e dalla web tv, Apple potrebbe con la propria esperienza rivoluzionare il rapporto fra corse F1, internet e tv e aiutare a conquistare quei nuovi appassionati che la F1 sta inseguendo senza successo.
Guarda caso proprio Eddie Cue siede nel consiglio di amministrazione della Ferrari ed è un grande appassionato di auto sportive, visto che oltre a Ferrari possiede una Pagani. E non è un caso che Apple stia sempre più legandosi ai produttori automobilistici per portare l’interfaccia Apple Car Play sulle auto come anello di collegamento tra telefono e auto. Perciò un ingresso di Apple nella proprietà F1 oltre ad Ecclestone, potrebbe fare molto comodo a tutti i Costruttori impegnati in F1, a partire da Mercedes e FCA-Ferrari. Il tempo ci dirà se le voci porteranno a qualcosa di concreto o no.
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