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Fabiano Polimeni
27 mar 2017 (Aggiornato il 28 mar 2017 alle 09:20)
Per Christian Horner, è stata «una gara molto matura». Quinto al traguardo, Max Verstappen è entrato nelle inquadrature del Gran Premio d'Australia in tre fasi, due cruciali. Una buona partenza non si è materializzata nella posizione strappata a Raikkonen; poi l'episodio chiave nell'economia di gara di Lewis Hamilton: la Red Bull che non ha anticipato la sosta ed è rientrata ai box solo al giro 25.
Terzo momento di un Verstappen a farsi notare, la seconda parte di gara su gomma supersoft e il tentativo di insidiare la Ferrari di Kimi Raikkonen (su gomma soft), senza mai una vera chance di contendere la quarta posizione e gli ultimi tre giri, anzi, a dover monitorare l'usura dei freni.
Dovrà attendere giornate migliori, una Red Bull-TAG Heuer migliore, Max: «Ho fatto una partenza davvero buona, peccato aver trovato davanti a me aria sporca (la macchina di Bottas; ndr) in uscita da curva 1, questo ha permesso a Kimi di stare all'esterno e tornare di nuovo davanti. Da lì in poi la velocità non era poi così male, ho potuto seguirlo abbastanza bene ed è stata una bella sorpresa, mentre da dietro non c'era alcuna pressione», il commento di Max.
Sulla distanza di gara ha rimediato 28"8 da Vettel e se il week end di Daniel Ricciardo è da dimenticare, Verstappen porta a casa punti e sensazioni utili per limitare i danni da chi, a Melbourne, è apparso decisamente più in forma. «E' stato positivo scoprire che non siamo troppo lontani da Ferrari e Mercedes sull'arco di una gara. Era una preoccupazione al mattino, ma sono sollevato adesso di aver chiuso a contatto». Spalmando il divario sui 57 giri, al netto della condotta di gara del leader nel finale, il gap sul giro equivale a 5 decimi ogni passaggio.
Da chi, lo scorso anno, ha esaltato con i sorpassi, impressioni non troppo confortanti sulle possibilità offerte dalla nuova generazione di monoposto (due belle manovre, a Melbourne, sono arrivate da Sergio Perez ed Esteban Ocon): «La macchina è andata meglio che in qualifica, era difficile seguire da vicino gli altri, credo che appena entri a 2" da chi ti precede ne senti gli effetti e puoi distruggere le gomme». Indirettamente, un riconoscimento ulteriore allo stint aggressivo di Vettel in avvio.
«Guardando alla Cina, abbiamo bisogno di continuare a lavorare duramente sulla macchina; la velocità in gara è buona ma ci sono certe situazioni nelle quali non lo siamo abbastanza».
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