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Stroll, la chiave nell'assetto: "Ora ho più fiducia"

Primo podio in carriera a Baku, aiutato anche da diverse scelte nell'assetto della Williams, che ne hanno aumentato la fiducia nella guida

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

26 giu 2017 (Aggiornato alle 15:02)

Giugno da ricordare, per Lance Stroll. Primi punti in Canada, in casa. Si dirà, si è detto: ok, ma visti i ritiri e la macchina a disposizione, avrebbe potuto far meglio della nona posizione. Arriva poi Baku e sfrutta bene il potenziale Williams, dal ritorno in Q3 al sabato, come in Cina a inizio campionato, a una gara esente da errori, veloce quanto basta per ottenere il primo podio in carriera, il più giovane debuttante a riuscirci. «E' stata un gara movimentata, gente che andava a sbattere. Siamo semplicemente rimasti lontani dai guai e lasciato che fossero gli altri piloti a commettere gli errori. Sono felicissimo del risultato e non posso descrivere le sensazioni, vanno oltre l'incredibile», ha raccontato Stroll.

Dopo Montreal ha svolto una sessione di test a Austin con una vecchia Williams del 2014, uscita già programmata da tempo, ha sottolineato il padre Lawrence. E c'è più di una giornata di test dietro il risultato di Stroll, veloce quanto (e più) di Massa in qualifica. 

«C'è voluto del tempo e torneranno ancora a esserci week end difficili. Talvolta riesco a essere perfetto ma nessuno, credo, capisca quanto sia grande il salto dalla Formula 3 alla Formula 1 e serve del tempo per capire quel che voglio dalla macchina. 

Questo fine settimana abbiamo intrapreso una direzione molto diversa con l'assetto, da Barcellona abbiamo iniziato a prendere una direzione differente con la macchina e ci siamo tornati in questo week end. Sono molto più competitivo, qualcosa di simile all'inizio della stagione, alla Cina, al Bahrain, dove ero in Q3 e in undicesima posizione in qualifica. In questo fine settimana siamo tornati a quell'assetto e mi ha restituito molta più fiducia. Sento come di riuscire adesso a guidare davvero la macchina e spingere»

Se c'è qualcosa che colpisce, del giovane 18enne canadese, è la necessità di dover continuamente silenziare i critici e sapere che restano in attesa del prossimo passo incerto. «Non credo d'aver dimostrato nulla, non ascolto tutte le cose che dicono, sai, sono solo rumori. C'erano l'anno scorso quando ho avuto un'annata perfetta, quest'anno sono tornati nei momenti difficili e probabilmente si faranno sentire di nuovo. E' solo gente che parla, io sono felice per me stesso, il team, i miei amici e la mia famiglia. E' tutto quel che conta, il resto sono sono rumori di sottofondo ai quali non presto attenzione.

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Ho migliorato stile di guida, adattandolo alla Formula 1 e devo continuare a lavorare sulle piccole cose andando avanti. Non è finita, posso ancora migliorare parecchio. Servirà solo del tempo. E alcune persone non lo capiscono. Quest'anno c'è una formula molto diversa per me, devo sperimentare, provare cose diverse e risolvere questo e quello. Credo sia questa la principale ragione per cui a volte è difficile», ha raccontato nel dopogara di Baku.

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