Formula 1 Francia, il Paul Ricard dei mille volti e storie

Formula 1 Francia, il Paul Ricard dei mille volti e storie© sutton-images.com
Il ritorno sulla scena del Paul Ricard rievoca la vittoria di Prost, centesima per la Ferrari, e il dramma di De Angelis. Ma anche episodi legati al Gran Premio di Francia, nel mondiale su 7 circuiti diversi

Fabiano Polimeni

20.06.2018 15:17

Storie e numeri che si sovrappongono solo in parte, tra Paul Ricard e Gran Premio di Francia. L’ultima della Formula 1, 10 anni fa, fu a Magny Cours, sufficientemente isolata, nel bel mezzo della campagna, per far desiderare altri luoghi. Sette circuiti hanno ospitato un gran premio valido per il mondiale, la storia scritta a Digione ha nell’edizione del 1979 più di un motivo per essere ricordata. Renault al primo successo in Formula 1 ma, soprattutto, il duello stellare Arnoux-Villeneuve.

Reims, Charade, Magny Cours, Le Castellet, Rouen les Essarts e, perfino, Le Mans (1967, sul circuito Bugatti), i palcoscenici sui quali si è corso nei decenni. Manca da 28 anni Le Castellet, dall’ultima volta che vide Prost infilare il tris di successi, portare la Ferrari a quota 100 vittorie e precedere sul traguardo un Ivan Capelli che, quel Gran Premio di Francia, lo corse da leader sulla Leyton House di un giovane, allora, Adrian Newey. Mauricio Gugelmin fu costretto al ritiro, Capelli portò la monoposto sul podio, secondo. Ferrari che, dall'ultima edizione al Paul Ricard, ha inanellato altri 133 successi.

Prost mattatore con quattro vittorie nel gran premio di casa, alla tripletta 88-90 si aggiunge il successo con Renault nel 1983. Arnoux e Jabouille gli altri piloti francesi a centrare la vittoria entro i confini nazionali.

Altri ricordi, tragici, legati al circuito, riportano alla mente Elio De Angelis, sccomparso in una sessione di test nel 1986. E dai test, da una struttura all’avanguardia, è ripartita la storia dell’impianto realizzato nel 1970 e ammodernato a partire dalla fine degli anni Novanta. Ben 167 configurazioni differenti di tracciatura, l’irrigazione artificiale, le vie di fuga non semplicemente in asfalto, ma con le Blue Zone che sono composte di una miscela molto abrasiva di tungsteno e bitume, utile a rallentare le monoposto non senza conseguenze sulla "salute" delle gomme. Soluzioni che sono valse il riconoscimento nel 2007 di First Center of Excellence assegnato dall'Istituto FIA per la Sicurezza nel motorsport.

È il racconto di una storia per molti sconosciuta, evocare il Paul Ricard. Basti pensare come, nel 1990, metà dei piloti oggi in griglia non erano ancora nati. E non va molto meglio se la statistica si restringe al GP di Francia: dei piloti oggi in attività, solo in quattro presero il via nel 2008 a Magny Cours (Alonso, Hamilton, Raikkonen, Vettel). Vinse Felipe Massa, Jarno Trulli chiuse ottimo terzo con Toyota, dietro Raikkonen.

Numeri e serie statistiche da allungare, nell’attualità, per dire del piccolo primato di Charles Leclerc, condiviso con Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo: nei 7 Gran Premi alle spalle, sono gli unici a non aver mai perso la posizione di partenza al primo giro.

In modalità limitazione danni anche a Montreal, Lewis Hamilton è in serie positiva (di arrivi a punti) dal Gran Premio di Malesia del 2016, ultima corsa che lo vide costretto al ritiro. Il primato di Nick Heidfeld è lontano ancora 9 gare.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi