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Formula 1 Belgio, analisi gara: per fortuna che conta la domenica

La Ferrari si riprende dal passo falso delle qualifiche, dominando con Vettel; peccato solo per Raikkonen. Ma Hamilton difende bene il Mondiale
Formula 1 Belgio, analisi gara: per fortuna che conta la domenica
© sutton-images.com

Maurizio VoltiniMaurizio Voltini

26 ago 2018 (Aggiornato alle 19:12)

Con una gara perfetta da tutti i punti di vista, Sebastian Vettel domina il Gran Premio a Spa: una vittoria che significa molto anche per il morale, non solo del pilota ma anche di chi sta ai box. Intanto Seb ha superato in pista Hamilton con la precisione di una stoccata "da torero", percorrendo molto meglio Eau Rouge e completando la manovra sfruttando alla perfezione l'allungo a Kemmel (si badi bene, senza l'aiuto del DRS). A quel punto sia Vettel che il muretto hanno gestito alla perfezione, anche in occasione del pit-stop rientrando in pista appena davanti a Verstappen quando Hamilton era invece subito dietro all'olandese. Insomma, ci si è ripresi bene dalle indecisioni che avevano offuscato le qualifiche.

Peraltro al sabato il più colpito era stato Kimi Raikkonen, ma purtroppo il finlandese in rosso non ha potuto giocarsi la gara, coinvolto incolpevolmente nell'incidente al via (che analizzeremo più compiutamente a parte): è in queste situazioni, con una gomma tagliata alla prima curva, che i piloti si accorgono davvero di cosa significhi una pista lunga 7 km… Ciò significa anche "grattare" a dismisura fondo e diffusore, e i danni conseguenti hanno infine portato al ritiro.

Con il secondo posto su una pista non favorevole, Lewis Hamilton sta ancora una volta facendo la differenza: l'ha fatta con una splendida pole sul bagnato, e l'ha fatta consentendo a Vettel di recuperare solo 7 punti (il vantaggio in campionato è sceso da 24 a 17) in una gara in cui l'unica scelta che ha avuto è stata quella di salvaguardare il motore quando si è visto che non c'era più nulla da fare. Del resto quando ha cercato di tenere il passo Ferrari nel primo stint, ha avuto problemi di blistering alle gomme posteriori che hanno portato ad anticipare il pit-stop (anche in tentativo di undercut su Vettel, che ci si aspettava sostasse di lì a poco) finendo però dietro a Verstappen. C'è voluto poco per "liberarsene", ma giusto per far capire che effettivamente oggi le Mercedes non avevano margine. Mentre Valtteri Bottas, dopo la tamponata a Sirotkin al via (penalizzato poi di 5 secondi ininfluenti) e il conseguente danneggiamento del musetto, riesce comunque a risalire fino al 4° posto, utilissimo alla Mercedes per i punti tra i costruttori.

Il podio è stato completato da un ottimo Max Verstappen, che oggi ha ottenuto il massimo dalla sua RB14 conducendo una gara non meno aggressiva di altre volte, ma più accorta e quindi senza sbavature, come ha dimostrato nei sorpassi alle Force India. Team che inaugura il "nuovo corso societario" con uno splendido risultato: Sergio Perez 5° ed Esteban Ocon 6°. Anche in questo caso i due piloti hanno condotto una gara veloce ma anche intelligente. Da rilevare come alla prima staccata in fondo a Kemmel, quando Vettel ha superato Hamilton, Ocon fosse riuscito a sfruttare la scia fino ad arrivare quasi ad affiancarsi al tedesco. Una posizione "tentatrice" ma anche decisamente rischiosa: però Esteban ha preferito non esagerare, anche se nel rientrare dietro a Vettel si è fatto sfilare a sinistra sia da Hamilton che da Perez. Bene così, visto che comunque in questo modo Ocon guadagna una posizione in classifica (ora 11°) e la squadra prende i primi punti nella stagione, salendo d'un colpo nona a 1 punto dalla Sauber.

Gara "di coppia" positiva, pur se senza fuochi d'artificio, anche per il duo della Haas. Grazie al 7° di Romain Grosjean e all'8° di Kevin Magnussen, il team si avvicina alla Renault in classifica: ora mancano solo 6 punti al quarto posto tra i costruttori, il primo per "gli altri". Detto dell'incidente di Nico Hulkenberg, nemmeno Carlos Sainz è riuscito a ottenere punti: la sua gara si è "accesa" solo dopo essere passato dalle gomme medie iniziali (lentissime con tutti quelli che le hanno usate) alle supersoft, ma ormai era troppo tardi e non è andato oltre l'11° posto.

Davanti allo spagnolo, ottimi risultati a punti per Pierre Gasly (9° e ultimo dei non doppiati) e Marcus Ericsson (10°), con lo svedese autore di un buon weekend sempre vicino a Charles Leclerc nei tempi e poi al traguardo in gara senza infamia, anzi. Di nuovo corsa incolore invece per le Williams, con Sergey Sirotkin riuscito a stare davanti a Lance Stroll nonostante la tamponata subita da Bottas. E ora il team di Grove è pure ultimo in classifica costruttori.

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