Formula 1, Giovinazzi: Kimi un maestro e un riferimento

Formula 1, Giovinazzi: Kimi un maestro e un riferimento© sutton-images.com
Con l'Alfa Romeo C38 che sembra essere nata con un buon potenziale tecnico, Antonio spiega la fase di preparazione all'inizio del mondiale, tra monoposto da ritagliare sulle proprie esigenze e l'esperienza di Raikkonen della quale fare tesoro

Fabiano Polimeni

20.02.2019 ( Aggiornata il 20.02.2019 18:07 )

Il progetto sembra progredire bene. Chilometri in cascina e un lampo, nella giornata odierna, firmato Kimi Raikkonen, strappato solo nelle battute finali da Daniil Kvyat. Il percorso Alfa Romeo C38 può coltivare ambizioni importanti nella top ten, da quanto emerso nei primissimi giorni di test.

Avrà un volante che, alla storia del marchio, somma un potenziale tecnico buono per mettersi in mostra, Antonio Giovinazzi. Una stagione intera per lavorare agli obiettivi prefissati, alla quale ha iniziato a lavorare già da mesi, con i tecnici a Hinwil, per cucirsi addosso la C38 e farlo assorbendo quanto più possibile dall’esperienza di Kimi Raikkonen.

“Iniziare con Kimi accanto, per me può essere un maestro, perché dovrò imparare tantissimo. Ha più esperienza di me, è un riferimento e i suoi risultati saranno affiancati ai miei. Credo d’avere un ottimo compagno, molto forte, può essere un buon insegnante e punto di riferimento. La cosa principale sarà lavorare bene insieme e ottenere il risultato migliore per il team”, racconta Antonio, intervistato da Sky.

Tornerà a girare domani, nell’ultima giornata della prima sessione. Finora, le indicazioni avute dalla C38 lo soddisfano, come positivi sono stati i commenti di Raikkonen, relativamente ai progressi compiuti rispetto alla C37. Stiamo facendo un buon lavoro, dobbiamo continuare così, a migliorare la macchina. Il team ha fatto un lavoro fantastico l’anno scorso, erano in lotta per le ultime posizioni all’inizio, alla fine erano nella top ten. Speriamo di iniziare dalla top ten per restarci.

Adesso è troppo presto, non sappiamo quale sia il vero potenziale della macchina anche rispetto agli avversari, sono certo che la macchina abbia un buon potenziale e dobbiamo lavorare per migliorarla”.

Sviluppare il progetto seguendo l’esperienza di Raikkonen, per stile di guida notoriamente più a proprio agio con monoposto molto precise sull’avantreno. Giovinazzi spiega come abbia trascorso l’inverno a stretto contatto con i tecnici, per riallacciare un metodo di lavoro, da pilota titolare, che lo ha accompagnato fino alla serie cadetta, la GP2, prima del passaggio a pilota tester e del simulatore.

Una C38 da affinare, secondo i propri gusti: “Chiaramente è quello che avevo sempre fatto fino alla GP2, lavorare per me, sistemare la macchina per me, ed è quello che è ho fatto durante l’inverno, ho speso tanto tempo con gli ingegneri per capire cosa mi servisse. Sto cercando in questi giorni di test di essere preparato al meglio per il primo GP”.


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