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Formula 1 Azerbaijan: Baku, un cittadino molto particolare

Il circuito del quarto GP stagionale è sempre stato controverso per come abbini tratti strettissimi a un rettilineo "infinito"

Formula 1 Azerbaijan: Baku, un cittadino molto particolare

Maurizio VoltiniMaurizio Voltini

25 apr 2019

È un tracciato cittadino molto particolare quello che ospita il quarto Gran Premio della stagione F1 2019 a Baku, sulle rive del Mar Caspio, ma in passato ha offerto gare abbastanza inaspettate e con vari episodi interessanti. Nei suoi 6.003 metri di sviluppo, infatti, offre situazioni molto diverse tra loro che l'hanno fatto commentare come un mix tra Monza e Montecarlo: questo per via dell'incredibile rettilineo in corrispondenza del traguardo, nonché per la notevole tortuosità di altri punti del tracciato, specie quello nella parte medievale della città.

Un circuito che "perdona" poco (non sono molti i punti dove ci sono spazi di fuga adeguati) anche per via del disturbo causato dal vento, e che offre qualcosa come 2,2 km di allungo tra l'uscita di curva 16 (la cui uscita è quindi molto importante) e la prima dopo il traguardo, dato che le curve dalla 17 alla 20 si percorrono a pieno gas, permettendo di superare i 340 km orari.

Dal punto di vista della messa a punto delle monoposto, dunque, occorre saper bilanciare le esigenze di velocità in rettilineo (quindi ali tendenzialmente scariche) con quelle di tenuta di strada in tutti gli altri settori, anche perché non si possono nemmeno far raffreddare troppo i pneumatici. Anche in questa occasione, a tal riguardo, la Pirelli ha portato gomme di fascia intermedia nel range di mescole a disposizione, quindi hard C2, medium C3 e soft C4. Lo stress sulle gomme è comunque medio, e dovuto più che altro al lungo rettilineo: la gestione in gara è difficile soprattutto per il fatto che, nelle forti staccate con macchina poco carica, è facile arrivare a spiattellare le gomme.

Rispetto allo scorso anno non sono state effettuate modifiche di alcun genere, salvo operazioni di manutenzione ordinaria (riasfaltato il tratto tra curva 1 e curva 2), e le zone di apertura dell'ala mobile restano due: l'ultima parte del rettilineo principale, con attivazione del DRS 350 metri dopo l'ultima curva, e il rettilineo parallelo tra le curve 2 e 3, meno lungo ma anche questo in grado di far passare i 330 orari prima della staccata.

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