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F1 2021, Symonds: no a gomme ad alto degrado ma nemmeno infinite

La lettera di indirizzo della FIA stilata nel 2018 tracciava già le linee guida dello sviluppo del prodotto da 18 pollici per il 2021. Una componente di degrado resterà presente, tuttavia, i piloti dovranno poter correre senza una gestione eccessiva degli pneumatici 

F1 2021, Symonds: no a gomme ad alto degrado ma nemmeno infinite
© sutton-images.com

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

18 lug 2019

Come cambierà la Formula 1 nel 2021 è una figura che, progressivamente, prende forma. Il tocco finale, da sempre decisivo, sarà la pennellata offerta dalle gomme. Andranno incontro a una sfida del tutto nuova. Non solo per il passaggio ai 18 pollici quanto, soprattutto, per l’abolizione delle termocoperte.

Pirelli lavorerà, dal prossimo settembre, sulla base della lettera degli obiettivi definita dalla FIA, effettuando i primi test con McLaren, Renault e Mercedes, su monoposto muletto. Dati dello sviluppo condivisi con tutte le squadre.

2021 MENO SENSIBILE

“Siamo in una consultazione approfondita con Pirelli su come trovarci nella posizione in cui le gomme permettano ai piloti di correre e non subire degrado o costringere i piloti a un’eccessiva gestione”, ha spiegato Nick Tombazis.

“Avranno bisogno di una finestra di funzionamento più ampia e non essere così sensibili come le gomme attuali. Abbiamo appreso, insieme, molte cose che faranno una gran differenza a tal proposito”.

Gomma che dovrà offrire l’aderenza necessaria per girare in sicurezza "a freddo", fuori dal box così come operare al meglio a temperature oltre i 100° C. E il tema della sicurezza, in passato, è entrato in gioco ogni qualvolta si è discusso della possibilità di eliminare le termocoperte. Il 2021 dovrà essere, anche in tal senso, una nuova era.

Formula 1, alba di 2021: le novità in arrivo

Nel bando di fornitura rivolto al 2021, reso pubblico lo scorso anno, tra le misure richieste dalla FIA ai potenziali gommisti, che ha visto Pirelli confermata in regime di monofornitura, c’era la caratteristica di un decadimento non lineare della prestazione e la capacità della gomma di tornare a operare normalmente anche dopo aver gareggiato a distanza ravvicinata da altre monoposto.

Scenario, oggi, che sviluppa un problema di surriscaldamento sottolineato da tutti i piloti. Le diverse caratteristiche aerodinamiche e la ridotta quota di carico aerodinamico che verrà persa in scia, saranno un importante aiuto.

NON SARANNO GOMME DA LE MANS

La strada di gomme ad alto degrado non è quella da seguire, a ogni modo riteniamo che i pit-stop siano importanti in Formula 1 e sappiamo come i nostri tifosi apprezzino questi cambi gomme da 2 secondi.

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Una gomma del tipo Le Mans, che va avanti all’infinito, non fa parte del programma. Alcune squadre ci aiuteranno nel realizzare gli obiettivi, attraverso sessioni di simulazione”, ha commentato Pat Symonds, capo dell’area tecnica della F1.

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