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Il Gran Premio non è in pericolo e gli organizzatori hanno approntato un piano d'emergenza dovesse permanere lo stato di foschia e insalubrità dell'aria. Gli incendi in Indonesia e Sumatra ripropongono un problema già vissuto in passato
F.P.
18 set 2019
È la gara notturna più glamour in calendario, una giostra illuminata tra mille curve, Singapore. È, anche, il ciclico presentarsi della foschia causata dagli incendi nelle foreste indonesiane, "trasportata" dei venti e con la conseguente ridotta visibilità.
Eventi che hanno portato l’indice PSI – a rilevare sei tipologie di inquinanti nell’aria - nelle ultime 24 ore a valori tra 114 e 135. Tradotto: aria Insalubre. Peggio dicono i valori tra 201-300 (Altamente insalubre) e oltre 300 (Nociva).
Sulla vicenda, gli organizzatori del Gran Premio hanno commentato: “La situazione legata alla foschia è altamente variabile non solo di giorno in giorno ma di ora in ora. Non è possibile attualmente prevedere con affidabilità quale potrà essere il livello di PSI nel week end di gara. Continueremo a lavorare da vicino con tutte le autorità per ottenere le migliori previsioni quando saranno disponibili”.
Dovesse rendersi necessario, è previsto un piano di emergenza, come rivelato da un portavoce della F1: “Gli organizzatori hanno coperto il rischio di un problema con la qualità dell’aria nel piano d’emergenza del GP di quest’anno, insieme agli organi governativi, i detentori di interessi e la comunità della Formula 1.
Gli organizzatori hanno assunto misure per ridurre l’impatto della foschia per il week end di gara e posto in essere una serie di misure, comprese informazioni al pubblico in pista”.
Al momento non c'è alcun rischio sullo svolgimento del Gran Premio.
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