Buon compleanno, Ayrton Senna!

Buon compleanno, Ayrton Senna!

Il 21 marzo 1960 Senna vedeva la luce nella sua San Paolo. Proviamo ad immaginarlo oggi, con lo stesso sguardo ed il suo mettersi in prima linea per i problemi di tutti

21.03.2020 ( Aggiornata il 21.03.2020 11:36 )

Occhi chiusi. Facciamo uno sforzo di immaginazione, aggiungiamo 26 anni all'ultima volta che lo abbiamo visto e proviamo a trovarcelo di fronte. Voi come lo vedete? Noi ancora in forma, più debole ma sempre tonico nel fisico, con lo stesso sguardo malinconico che lo ha sempre accompagnato. Con la stessa voglia di vivere, di primeggiare. E ce lo immaginiamo in completo nero, camicia bianca e papillon, abito con cui forse si sarebbe presentato stasera alla sua festa dei 60 anni. In Brasile, ovvio.

Ayrton oggi

Il 21 marzo coincide con l'inizio della primavera, ma coincide anche con la nascita di Ayrton Senna, che vedeva la luce proprio oggi nella sua San Paolo, 60 anni fa. L'inizio di una storia avvincente nonché struggente, ricca di successi, sconfitte, episodi incredibili e condita da tanta tanta umanità. Ecco, sarebbe bello vederlo ora Ayrton, non solo perché un personaggio del genere arricchisce la platea sempre e comunque, ma soprattutto perché sarebbe stato interessante vederlo esprimersi, perché lo avrebbe fatto di sicuro, sul virus che sta contagiando tutto il mondo e l'Europa in particolare. Avrebbe detto qualcosa di non banale, invitando le persone ad essere unite, solidali e di fare il possibile per il benessere di tutti. Ed avrebbe fatto anche una lauta donazione per la sanità, ovviamente senza dire niente a nessuno.

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Un personaggio del genere manca, così come è mancato in quegli che sarebbero stati i suoi ultimi anni di carriera. Anche qui ci tocca chiedere uno sforzo all'immaginazione, e provare a vedere davanti a noi il mondiale '94, la lotta appena cominciata e subito finita tra la sua Williams e la Benetton di Schumacher. Gli ultimi anni di carriera lo avrebbero visto contrapposto sicuramente al tedesco, la battaglia sarebbe stata con lui, sia in pista che fuori, perché probabilmente con Senna in vita in Ferrari ci sarebbe andato prima Ayrton, per provare a fare ciò che poi il destino ha voluto facesse Michael. Ma dato che tanto siamo qui ad immaginare, spingiamoci ancora oltre, voliamo di fantastia in questo periodo così difficile per tutti e non mettiamoci freni: e se anziché dover scegliere la Ferrari avesse preso tutti e due? Utopistico ed irreale pensarlo, ma la fantasia è gratuita, non priviamoci di un sogno che oggi non ci costa niente. Sarebbero stati senza dubbio la coppia più forte di sempre, pronti a monopolizzare insieme almeno un lustro di corse.

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Senna vive

Ora però basta volare di fantasia, ritorniamo sulla terra. Riprendiamo contatto con la realtà e diciamo in un primo momento tanti auguri Ayrton, ovunque tu sia. Con una riflessione più profonda però capiamo, sentiamo che Senna c'è ancora. E' vivo il suo ricordo, è vivo il suo sogno di poter aiutare gli altri, nella sua visione squisitamente umanistica della vita: lui che aveva avuto tanto, si era sempre sentito in debito con chi non aveva avuto nulla, per questo aveva pensato ad una fondazione per correre in soccorso di tanti connazionali. Giovani che con la Fondazione Senna hanno potuto avere un'opportunità per poter fare della loro vita ciò che più gli piaceva, avendo la strepitosa fortuna di poter ricorrere ad un'istruzione. Viviane, sorella di Ayrton, conosceva il desiderio del fratello ed una volta scomparso non ha perso tempo a dare vita a questa fondazione che tanto successo ha riscosso. Senna vive, nei cuori e negli occhi di quei ragazzi che grazie ad Ayrton ed al suo nome hanno avuto un'opportunità.


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