Il record è lì, pronto. Che fosse solo questione di tempo, ormai, ce ne eravamo resi conto da un po'. Dopo 14 anni, il traguardo di 91 vittorie di Michael Schumacher è pronto a farsi da parte, con un Lewis Hamilton a -1 e lanciatissimo verso un nuovo primato assoluto. Non ci sarà niente da fare, Lewis è come una pallina di piombo su un piano inclinato, ha preso velocità ed è inarrestabile. Lo è davvero, anche quando sbaglia le partenze, con buona pace di Valtteri Bottas. Il quale aveva iniziato bene, anzi molto bene, il fine settimana del Mugello. Dimostrandosi superiore a Lewis nell'adattamento fino al primo sabato pomeriggio (facciamo fino al Q1), prima che Lewis gli prendesse le misure. La bandiera gialla del finale ha tolto a Valtteri la possibilità di prendersi la pole (poteva farla), anche se probabilmente non ha cambiato nulla, vista la partenza. Sono state le altre due, semmai, a decidere la domenica toscana: nella prima Lewis si è ripreso la testa della corsa, nella seconda Bottas, anziché attaccare, si è fatto passare pure da Ricciardo. Se su tre occasioni ne sbagli due, non puoi aspettarti di vincere il gran premio. E neanche il mondiale, ma con 55 punti di distacco quello è un discorso già chiuso.