Mercedes: Red Bull ben piantata, noi non abbiamo ancora la soluzione

Mercedes: Red Bull ben piantata, noi non abbiamo ancora la soluzione© Getty Images

L'analisi di quanto visto nel corso dei test in Bahrain porta i tecnici Mercedes ad ammettere, perlomeno a favore di camera, di non avere le soluzioni ancora per cambiare il comportamento della W12 e l'instabilità al retrotreno

Fabiano Polimeni

18.03.2021 15:09

Mercedes, dove siamo? Come un normalissimo week end di gara arriva il debrief dei test, tutt'altro che normali nel racconto che hanno prodotto sulla W12. C'è molto da lavorare, certo su un'affidabilità che ha rallentato il lavoro nel corso della prima giornata, certo su una prestazione della monoposto lontana dalle cavalcate da centinaia di chilometri al giorno di una Barcellona qualsiasi a fine febbraio. 

Nessuno nel paddock si fida di quanto visto nella tre giorni, perlomeno il sentire comune è di una Mercedes che riuscirà a presentarsi con un altro stato di forma a partire dal 26 marzo, prove libere 1 e 2 da utilizzare quale supplemento di test. 

Red Bull davanti sulla prestazione

James Vowles, direttore della strategia, concede una competitività superiore a Red Bull, con un interessante focus ritagliato sulle caratteristiche della pista: "E' apparso evidente dalla riprese in tv che la macchina si guidava male, all'opposto la Red Bull sembrava quella che chiameremmo una macchina ben piantata, molto stabile soprattutto nell'ultimo settore del giro. 

È stata qualcosa di visibile dall'esterno e direi che i tempi sul giro l'hanno rispecchiato. È anche corretto dire che non abbiamo le risposte mentre siamo seduti qui, sono passate solo 24 ore dalla fine dei test. C'è una mole enorme di dati disponibile e adesso un lungo viaggio ad attenderci per provare a capire le cause di questo comportamento.

Sono emerse alcune indicazioni dai test, Red Bull è davanti sulla prestazione, sono usciti come i fuoriclasse dal test, però è un test, non è una gara ed è un evento su 23.

Avremo una stagione ravvicinata? Direi di si. Red Bull è un avversario agguerrito, hanno un pacchetto competitivo e chiaramente sono scesi in pista subito molto veloci. Nell'arco di una stagione e di diverse piste e tracciature, sono certo che ci vedrete avanzare e arretrare nel confronto con loro. Per farla breve, sì, penso avremo un campionato combattuto quest'anno".

Vento di coda, gomme e retrotreno ballerino

Le difficoltà sofferte con il comportamento della monoposto al retrotreno, abbinate agli interventi regolamentari - il tentativo (già neutralizzato) di ridurre il carico aerodinamico sviluppato al posteriore - hanno suggerito dalle prime analisi un possibile impatto negativo maggiore su Mercedes di quanto non sia accaduto con altri team. Teoria tutta da dimostrare.

Sull'instabilità del retrotreno, Andrew Shovlin, direttore dell'ingegneria in pista, approfondisce: "Il vento ha reso le cose complicate, quando è di coda perdi molto carico perché la velocità dell'aria è realmente ridotta, quindi in alcune curve nelle quali il vento era di coda, la macchina era predisposta a questo comportamento; inoltre, le gomme sono piuttosto facili da surriscaldare su questo circuito. Se inizi a scivolare tendi a perdere aderenza e le cose peggiorano.

Ci sono dei problemi, abbiamo visto come alcuni dei nostri avversari non hanno sofferto allo stesso modo, quindi dobbiamo concentrarci sul capire perché il retrotreno fosse ballerino, come possiamo renderlo più stabile e prevedibile. Questo lavoro è in corso, speriamo che quando torneremo per il week end di gara non sia così difficile per i piloti, perché hanno dovuto lavorare parecchio per ottenere i tempi realizzati".

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Programma a termine con dei compromessi

Pur essendo riusciti a portare a termine il programma di lavoro sulla tre giorni di test, Shovlin non nasconde come alcuni lavori specifici siano stati condizionati dalla necessità di comprimere i tempi dedicati a singoli esami della prestazione, soprattutto nell'analisi del comportamento della gomma. Un circuito, quello del Bahrain, il più aggressivo tra tutti sulle gomme per usura e degrado: "Sulla raccolta dati abbiamo collezionato gran parte di quelli necessari a fine test; il compromesso ha comportato l'abbreviamento di alcuni dei run per poter inserire le prove sui vari componenti, quindi dove avevamo pianificato di fare 10 o 12 giri cronometrati su un long run, abbiamo dovuto ridurlo a 7 o 8 giri. È davvero un po' troppo corto per poter davvero valutare alcuni dei pezzi se stai verificando qualcosa che può incidere sul degrado o l'usura delle gomme"


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