Analizziamo il fine settimana di Portimao a cominciare dalla superiorità di Hamilton, i passi avanti dell'Alpine e le difficoltà della Ferrari a far funzionare a dovere la gomma media
Carlos Sainz aveva lo sguardo cupo ed il morale basso, Leclerc l'aria di quello a cui era andata meglio del previsto, ma solo perché era stata fatta la scelta giusta per quanto riguardava la strategia. In entrambi i casi, però, la preoccupazione era rivolta al comportamento della SF21 con la gomma media, la C2 a Portimao. Una mescola che non ha reso sulla Rossa, e che ha letteralmente distrutto la corsa dello spagnolo. Leclerc quella gomma l'ha utilizzata in avvio, con più benzina a bordo ma per meno giri, ed è riuscito a gestirla più o meno bene; Sainz invece è naufragato, tra graining e anteriore sinistra distrutta. Il graining è quel fenomeno che si genera sulla gomma quando l'aderenza non è ottimale: viene fuori in quella condizione in cui il pneumatico “scivola” sulla pista, ed è dovuto sia ad un grip precario che porta il pilota a forzare di più e ad innescare questo fenomeno, sia quando l'assetto non permette alla gomma di stare ben aderente sull'asfalto. Il graining una volta innescato non si ferma e va sempre a peggiorare, motivo per cui i piloti cercano di evitarlo in tutti i modi. Una situazione in cui può verificarsi è quando si spinge troppo o con asfalto “sporco”, oppure con gomma fredda: quest'ultimo è il caso di Sainz, che ha spinto troppo ad inizio stint nel tentativo di fare undercut su Norris. Questa eccessiva foga dello spagnolo è stata pagata a caro prezzo sulla vettura 55, che infatti ha concluso con il passo del gambero. Binotto ha riconosciuto di aver adottato una strategia troppo ambiziosa con Carlos, che con la dura avrebbe sicuramente fatto meno fatica. Così, Portimao è finita 12-8 per la McLaren in termini di punti, in quella che è la battaglia per il 3° posto tra i Costruttori che la Ferrari non vuole perdere.
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