GP Austria: la gara in 5 punti

GP Austria: la gara in 5 punti© Getty Images

Verstappen e la Red Bull sono imprendibili, mentre la Mercedes si interroga su come provare a reagire. In una giornata in cui fioccano le penalità, applausi a Russell ed Alonso

05.07.2021 ( Aggiornata il 05.07.2021 11:17 )

La sostanza non cambia

Stavolta si sono ufficialmente allontanati nelle dichiarazioni dall'obiettivo 3° posto nel Costruttori. Ciò che ci interessa è continuare a migliorare”, ha detto Mattia Binotto a fine gara, relegando il piazzamento nella classifica a squadre in un ordine di importanza secondario rispetto all'esigenza di far crescere e maturare il team. Parlando delle due gare in Austria, miglioramenti veri e propri non ce ne sono stati, almeno secondo il bottino di punti finali: 14 domenica scorsa ed altri 14 nella seconda gara, anche se con piazzamenti differenti. Però se al GP Stiria la McLaren aveva perso 4 punti, stavolta ne ha guadagnati 7, per un bilancio di +3 nel complesso delle doppia prova di Spielberg. Se nella prima al Red Bull Ring c'erano elementi per dire che, almeno in gara, la Rossa era stata terza forza, in questo caso è stata chiaramente la quarta, anche se il medesimo bilancio di punti fa parlare di una Ferrari che ha confermato il proprio potenziale. Con due corse ravvicinate sulla stessa pista, è stato giusto variare un po' sugli assetti, anche solo per avere qualche confronto diretto. A parità di gomma (vale a dire la C4, media nell'ultima gara e morbida in quella prima) Leclerc ha peggiorato di due decimi tra il Q3 del GP Stiria ed il Q2 del GP Austria, ma tutto sommato la prestazione complessiva non è stata troppo differente. Poi è anche vero che senza la doppia uscita sulla ghiaia per colpa di Perez Charles sarebbe potuto finire più avanti (passando prima Sergio, avrebbe avuto più tempo per infastidire Ricciardo), ma queste sono le gare. E la sostanza dice che comunque la SF21 è una coperta corta che pur variando sugli assetti più di tanto non può fare su certe piste, e sarà così per tutto l'anno. La scelta di “sacrificare” la qualifica ha avuto un senso (sui quattro piloti in Q3 con la morbida, solo Gasly è riuscito ad arrivare a punti ma dietro alle Ferrari), piuttosto Maranello deve chiedersi come mai a centrare la top ten con la media ci siano riuscite una McLaren e soprattutto una Williams, non mettendo in conto i fuori portata come le Red Bull e le Mercedes. Tra le note positive del fine settimana, l'aver chiesto a Leclerc di far passare Sainz: una scelta corretta che ha permesso allo spagnolo di prendersi altre due posizioni, perché così facendo è riuscito a passare Ricciardo e quindi a gettarsi all'inseguimento di Perez, finito dietro di soli otto decimi per la penalità rimediata. Adesso Silverstone, con tutta la cautela del caso.


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