Verstappen e la Red Bull sono imprendibili, mentre la Mercedes si interroga su come provare a reagire. In una giornata in cui fioccano le penalità, applausi a Russell ed Alonso
Se non tocchi palla da cinque gare consecutive, significa che più che ad una minaccia sei di fronte ad un attacco diretto. Ad un attacco al potere, per la precisione. Che il regno Mercedes sia in pericolo ormai è un dato di fatto, lo dicono le classifiche e le prestazioni. Di qui a dire che sia già terminato ce ne passa, mancano ancora troppe gare da qui alla fine del campionato. Hamilton ha 32 punti di ritardo da Verstappen, la squadra ne ha 44 in meno della Red Bull nel Costruttori: con 14 GP ancora ufficialmente da disputare se verrà confermato il mondiale a 23 gare, non si tratta di scalate insormontabili. Preoccupano molto più le prestazioni delle classifiche, perché la RB16B fila che è una meraviglia e neanche la W12, discendente della W11 dominatrice del 2020, pare in questo momento poterci fare molto. I campioni in carica hanno ancora una carta da giocare, e si tratta del pacchetto evolutivo che verrà introdotto a Silverstone. Proprio là, su una pista simbolo del dominio di questi anni, anche se non si può parlare di imbattibilità: nel 2018 vinse Vettel con la Ferrari e l'anno scorso, nella Silverstone-bis denominata “GP del 70° anniversario”, esultò Verstappen. Dovesse andar male anche in Inghilterra, il mondiale potrebbe prendere una via forse già decisiva nonostante non siamo ancora arrivati alla pausa estiva. Meglio non correre troppo però, perché non stiamo parlando degli ultimi arrivati. La squadra di Toto Wolff non ha per niente voglia di abdicare ed in Austria ci ha provato prendendo strade differenti sull'assetto, anche se non remunerative: nelle FP1 Hamilton ha provato un retrotreno più scarico (aveva un'ala posteriore dotata di un singolo supporto) che però è stato scartato per tornare alla versione a doppio pilone già montata sulla monoposto di Bottas. Non si parla dunque di immobilismo tecnico, quanto piuttosto di inferiorità: in Austria la Mercedes ha sofferto gli allunghi e forse, ma se è così lo vedremo meglio in Gran Bretagna, anche l'altura del circuito di Spielberg. La W12 come i progetti che l'hanno preceduta è una macchina concepita per andare sempre in pista con un carico verticale piuttosto elevato, e questo carico, se non si dispone di un vantaggio di motore, poi in rettilineo si paga. Se si va a togliere questo carico, in un certo senso è come se la vettura uscisse dai parametri di progetto per cui è stata concepita e funziona meno. Poche volte infatti si è visto un Hamilton così in “overdrive”, cioè a forzare così tanto mentre è alla guida. Lo scorso anno, partendo da un vantaggio di motore, la Mercedes poteva sacrificare questo vantaggio settando la macchina in modo che avesse una deportanza in curva che gli altri si sognavano: così, pur non spiaccando sul dritto, si ritrovava delle velocità in curva inarrivabili per tutti. Stavolta che invece la Red Bull è perfetta nelle curve ma al tempo stesso vola in rettilineo, questo “giochetto” non è più possibile per la Mercedes, che infatti è andata in affanno. Nessuno conosce la portata degli upgrade previsti per Silverstone, occorre solo aspettare: di sicuro sono aggiornamenti che servono per provare un contrattacco.
La classifica Costruttori
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