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GP Russia sul morbido per Pirelli

Le mescole selezionate sono le tre in assoluto più morbide, su una pista che impegna soprattutto le posteriori. Più opzioni strategiche nell'abbinamento delle mescole tra primo e secondo stint di gara

GP Russia sul morbido per Pirelli
© Pirelli

20 set 2021

Formula 1 direzione Sochi, un tavolo da biliardo intorno al Parco Olimpico la cui presenza in calendario è agli sgoccioli: due edizioni ancora e, dal 2023, sarà Igora Drive, a San Pietroburgo.

Il GP di Russia (qui gli orari del week end), sotto il profilo dell'impegno sulle gomme, ha vissuto un esordio che colse un po' tutti di sorpresa, causa posa tardiva dell'asfalto e una scivolosità - causa trasudamento degli oli dal bitume - con cui fare i conti nel 2014. Già dal secondo anno l'evoluzione ha aumentato la rugosità del fondo, tuttavia alcune caratteristiche restano.

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Pista "rear-limited"

La tracciatura impegna soprattutto la trazione e, insieme a livelli di abrasività e aderenza medi nella classificazione Pirelli, fa sì che sia una pista esigente al retrotreno. Le previsioni meteo sul prossimo week end dicono di temperature miti, l'ambiente nell'ordine dei 20° C. Non ha mai riservato grandi sorprese, Sochi, in materia di opzioni strategiche. Effettuare un unico pit-stop è la soluzione più vantaggiosa, ampia la possibilità di mixare le mescole nell'arco del Gran Premio.

Pirelli ha nominato le tre soluzioni più morbide: C3, C4 e C5, prescrivendo pressioni minime di gonfiaggio di 22 psi all'anteriore e 20 psi al posteriore (-3,75° e -2,00° di camber massimo). 

Marcata evoluzione dell'aderenza

Se l'inizio del week end sarà all'insegna di una pista molto sporca, con poca aderenza e la possibilità che si sviluppi graining, il progressivo girare delle monoposto e il depositarsi della gommatura andrà a evolvere notevolmente le caratteristiche di aderenza verso qualifica e gara. 

"Negli anni passati abbiamo assistito ad una bella varietà di strategie, con tutte e tre le mescole sulla griglia di partenza e diverse tattiche attuate durante il gran premio. L'anno scorso, la soft C5 ha ottenuto risultati migliori del previsto e i livelli di graining di tutte le mescole si sono gradualmente ridotti tra le prove libere e la gara, grazie all'elevata evoluzione della pista", commenta Mario Isola.

"È anche capitato che alcuni piloti passassero con largo anticipo alla mescola più dura tentando di usarla fino alla fine, ma l'anno scorso questo non è stato possibile perché negli anni l'asfalto è andato via via maturando e non è più liscio come un tempo. Grazie alla gomma che si depositerà con il succedersi delle numerose gare di questo weekend, l'evoluzione della pista e il grip dovrebbero essere ulteriormente migliorati".

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