La Red Bull tra pista e commissari vive un fine settimana complicato e non ha armi per fermare la cavalcata solitaria di Hamilton, che ricuce ancora il distacco in classifica; applausi per Alonso e l'Alpine mentre la Ferrari soffre ma guadagna ancora sulla McLaren nella cornice del Qatar
Sì, proprio come ai vecchi tempi. Quella sensazione di superiorità, la facilità con cui il successo arriva, la leggerezza con cui si fa sembrare tutto semplice. Vincere facile non lo è mai, ma ci sono giorni e situazioni in cui farlo è meno complicato rispetto ad altri. Quella in Qatar, ad esempio, non è stata la vittoria più sofferta delle sette portate a casa da Lewis Hamilton in questa stagione, ma un successo è un successo e per l'inglese della Mercedes far sua la tappa di Losail era quasi obbligatorio. Sin dalla vigilia si ipotizzava una Mercedes superiore alla Red Bull e così è stato, senza il minimo dubbio. Anzi, la superiorità e le modalità con cui il successo è arrivato ha ricordato per forme e contenuti quelli di un tempo in cui le vetture progettate tra Brackley e Brixworth non avevano rivali. Su una pista con tante curve veloci, la W12 si è presentata con un assetto ad altissimo carico, utile per affrontare al meglio le curve e per gestire nella maniera migliore le gomme. La combinazione di pista e mescole scelte dalla Pirelli dava come risultato quelle condizioni in cui la Mercedes in più di altre occasioni risulta pressoché imprendibile. Ovviamente, la scelta delle gomme viene fatta proprio in funzione di certe caratteristiche dei circuiti: e non è un caso che nei cinque fine settimana (Portogallo, Spagna, Gran Bretagna, Olanda e Qatar) in cui la Pirelli ha portato i tre compound più duri della gamma la Mercedes ed Hamilton abbiano vinto quattro volte. Su certe piste e su certe gomme, insomma, è come se non ci fosse partita. A Losail la Mercedes è semplicemente stata dominante come pacchetto complessivo, lasciando alle mani ed al piede di Lewis Hamilton la capacità di esaltare una vettura che nel Golfo Persico si è trovata a meraviglia. Sul fronte motoristico non ci sono state grandissime differenze (anzi, Hamilton ha addirittura montato la Pu utilizzata in Turchia, non quella usata ad Interlagos), e la W12 si è presa il dominio del cronometro con un carico aerodinamico da paura perfettamente distribuito tra i due assi, con le Frecce Nere perfettamente bilanciate aerodinamicamente. Stavolta neanche la Red Bull in curva si è potuta permettere le velocità della vettura rivale, con Hamilton ad aggredire perfettamente ogni piega ed a prendersi la miglior prestazione in tutti e tre i settori della pista. Con una monoposto perfettamente stabile, Lewis si è esaltato ed è riuscito a percorrere delle curve a velocità pazzesche nel giro secco in qualifica, come ad esempio curva 2, 4 e 5, dove ha evidenziato velocità di percorrenza superiori dai 5 agli 8 chilometri orari rispetto a Max. In gara, poi, ottima la gestione delle gomme. Insomma, a Losail proprio non ce n'era.
Hamilton: "Macchina super: mi sento più in forma che mai"
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