Spettacolo tra Max Verstappen e Charles Leclerc, cavalieri di una Red Bull ed una Ferrari agli antipodi per quanto riguarda le scelte di assetto; male la Mercedes, mentre continua la "maledizione" della prima pole
“Fai pure la tua prima pole, tanto domani non vinci”. Questa vocina malefica i piloti non l'hanno sentita, ma è come se ci fosse. Lo dice la storia degli ultimi dieci anni, quelli in cui chi fa la pole per la prima volta in carriera il giorno dopo, per un motivo o per l'altro, non vince mai. Sergio Perez, primo poleman nella storia del Messico (Checo è diventato il pilota che ci ha messo di più a fare una pole position: 216 partecipazioni, più di Mark Webber che di qualifiche ce ne aveva messe 131), è stato battuto più dalla sorte avversa che dalla velocità: di sicuro tenersi dietro Leclerc e Verstappen sarebbe stato un affare complicato, ma a far male è non avere neanche avuto la possibilità di provarci a causa di una safety car chiamata in causa appena dopo la sua sosta, ovvero nel momento più sbagliato per la sua gara. Così, il numero 11 si unisce ad una schiera di piloti che dopo la prima pole non è riuscito a vincere il giorno successivo: l'ultimo a centrare l'accoppiata prima pole-prima vittoria è stato Pastor Maldonado a Barcellona 2012. Poi, da allora, nessuno ci è più riuscito: è andata così per Daniel Ricciardo a Monaco 2016 (2° posto), per Valtteri Bottas a Sakhir 2017 (3°), per Charles Leclerc a Sakhir 2019 (3°), per Max Verstappen a Budapest 2019 (2°), per Lance Stroll ad Istanbul 2020 (9°) e per Lando Norris a Sochi 2021 (7°). Chiamatela la maledizione della prima pole.
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