GP Miami, l'anteprima: alte velocità tra muretti e (poche) frenate

GP Miami, l'anteprima: alte velocità tra muretti e (poche) frenate© Formula 1 via Twitter

Il nuovo circuito della Florida è un cittadino con una media oraria stimata intorno ai 220 km/h, con tanti tratti da fare in pieno ed una sola, ma probabilmente decisiva, sezione lenta

05.05.2022 ( Aggiornata il 05.05.2022 13:03 )

E alla fine arrivò Miami. Con qualche anno di ritardo, va detto, se è vero che a suo tempo Bernie Ecclestone fece di tutto per sbarcare in Florida. Ce l'hanno fatta, invece, gli americani di Liberty Media, che hanno regalato (verbo che in questo caso è sinonimo di "imposto") al pubblico la tappa nel cuore del Miami Gardens. Sarà la 12° pista statunitense ad ospitare un GP di F1, per la quinta titolazione differente. Poi nel 2023 arriverà anche Las Vegas, ma per quella c'è tempo.

F1 e Stati Uniti: il racconto di una storia complicata

Prima Miami, appunto. La quale si presenta con quella curiosità che accompagna sempre il debutto in calendario di un nuovo circuito. Da qui la ricerca di paragoni con altri tracciati, la voglia di scoprirlo prima per sapere cosa aspettarsi. Nessuno dal vivo ci ha mai fatto un giro, anche se al simulatore i piloti lo avranno già consumato. Serve sempre conoscerla per bene, una pista nuova, prima di tenere giù il piede: le sensazioni dell'asfalto non hanno eguali (quelle i piloti le scopriranno solo con le FP1), ma intanto imparare a memoria le sequenze di curve (tante, a Miami) è importante per evitare sorprese, per essere già a posto da quel punto di vista. E magari partire un pezzetto avanti per quanto riguarda il set-up: un maggior lavoro fatto in fabbrica equivale a del tempo guadagnato in pista nelle libere.

GP Miami: gli orari

Alla scoperta di Miami

Così, dall'esterno ed a prima vista, Miami potrebbe essere indicata come una Jeddah o una Baku americana, anche se in realtà si tratta di paragoni forzati in entrambi i casi. Perché al di là che si tratti di un circuito cittadino con i muretti a delimitare la pista e da affrontare con velocità pazzesche, la stima è di una media oraria intorno ai 220 chilometri orari, dunque molto inferiore agli oltre 250 del tracciato saudita.

Questo perché c'è un tratto, in particolare, molto lento e di fatto assente a Jeddah, ed è quello tra curva 11 e 16, un segmento lento e tortuoso di pista, una serie di pieghe in successione che abbassa di molto la percorrenza sul giro. Per il resto, il disegno lascia poco all'immaginazione; si tiene giù il piede per la maggior parte del tempo, data la presenza di molte curve veloci e tre tratti lunghissimi a gas spalancato: tra curva 8 e 11, nell'infinito rettilineo tra le curve 16 e 17 e poi il rettilineo principale, che nonostante sia sede della partenza non sarà, come nella maggior parte dei casi, il rettifilo più lungo della pista. Queste tre zone indicate saranno tutte quante rifornite di Drs.

Nonostante questo, non si può paragonare Miami a Baku, sebbene la media oraria tre i due tracciati sia simile: in Azerbaijan le curve lente sono più numerose e lo sono anche le staccate, pochissime in Florida. Questo dovrebbe dare poche preoccupazioni dal punto di vista della gestione delle temperature dei freni, con qualche grattacapo in più per ricaricare l'ibrido, che andrà impostato su modalità di utilizzo specifiche per avere disponibilità di energia lungo tutto il giro: detto infatti dei tre lunghi tratti da affrontare in pieno, ci saranno anche altre curve da affrontare a tavoletta, da qui il basso numero di frenate impegnative nonostante il numero totale di curve sia piuttosto elevato (19 in 5412 metri di circuito).

Da un punto di vista aerodinamico si dovrebbe andare su assetti piuttosto scarichi, mentre alla componente meccanica verrà lasciato il compito di lavorare a dovere nelle poche, ma importantissime, curve da bassa velocità. Non è sbagliato dire che il tempo lo "si farà" tra curva 11 e 16, una sezione che potrebbe avere importanti ripercussioni sui tempi sul giro. Tuttavia, la presenza di tre zone Drs di fatto eviterà di far "pagare" alle squadre, almeno in qualifica, il conto della resistenza aerodinamica in caso di eventuali assetti a deportanza maggiore, una possibile scelta nel caso si volesse preservare di più i pneumatici.  Se gli assetti aerodinamici saranno scarichi, occhio al tema gomme: mandarle in temperatura per il giro buono, in qualifica, potrebbe non essere scontato, così come potrebbe arrivare un po' di scivolamento nelle curve più veloci, specie con mescole più dure (Pirelli porterà in Florida i tre compound centrali, vale a dire C2, C3 e C4: leggi qui le motivazioni). Come sempre, dunque, utilizzo delle gomme e scelta aerodinamica saranno strettamente collegate: per Sergio Perez sarà proprio la scelta del livello di deportanza la chiave per far svoltare il fine settimana.

GP Miami: quelle prime volte favorevoli alla Mercedes

Tra adattamenti ed aggiornamenti

Sulla carta il disegno di Miami pare leggermente più favorevole alla Red Bull, la cui efficienza aerodinamica può esaltarsi negli allunghi della Florida, anche se la Ferrari potrà dire la sua soprattutto nella sezione tortuosa. In sintesi però è giusto dire che sui valori in campo sia inutile sbilanciarsi, anche perché Miami è una pista piuttosto particolare. Per fare un confronto, molto meno indicativa di Imola oppure di Barcellona, che è quasi sempre una cartina tornasole. Tuttavia, qualcosa di nuovo si dovrebbe vedere sulle vetture: sarà così per la Mercedes W13 e anche per la Ferrari, sebbene nel caso del Cavallino occorra fare un distinguo tra adattamenti e aggiornamenti veri e propri, con quest'ultimi programmati in maniera più massiccia per la Spagna. Per la F1-75 si parla di adeguamenti a fondo ed ala posteriore, cui si aggiungerà una modalità di utilizzo più spinta per la power unit. Importantissimo, e vale per tutti, la necessità di adattare le vetture ad un tracciato che si presta molto al porpoising date le alte velocità. Da qui gli accorgimenti legati al circuito che vedremo sulle varie monoposto, insieme al tentativo di affrontare l'altro grande grattacapo di questo inizio di stagione, quello del peso: in questa direzione, non è escluso di vedere pezzi nuovi sulle varie protagoniste in griglia.


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