L'America è stata presente nel calendario della F1 sin dagli inizi, per una storia vissuta a tappe ed in maniera molto poco lineare
La F1 e l'America? Come due persone che si conoscono e che tra una frequentazione e l'altra lasciano correre del tempo, ma che alla fine si incrociano sempre. E dopo decenni di tentativi mai del tutto andati a buon fine, forse adesso siamo di fronte alla volta buona affinché Formula 1 e Stati Uniti non si separino più: con una proprietà americana, del resto, sarebbe strano il contrario.
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Una storia che parte da lontano, con la presenza della 500 Miglia di Indianapolis nel calendario negli anni '50: una prova che quasi tutti gli europei preferiscono disertare, sebbene rappresenti una tappa del campionato a tutti gli effetti. Dopo qualche tempo risulta palese però che la mitica tappa americana sia una forzatura per un campionato marcatamente europeo dal punto di vista dei Costruttori, nonostante non manchino piloti intercontinentali: e così, dopo 11 edizioni disputate dal 1950 al 1960, Indianapolis esce dal calendario della F1.
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