Ecco come si stanno muovendo e cosa aspettano i Costruttori in procinto di entrare in Formula 1
Audi e Porsche hanno ricevuto una totale rassicurazione dalla Formula 1: nonostante non verrà rispettato il World Council di fine giugno per la definizione del nuovo regolamento legato ai motori, nel mese di luglio si arriverà alla finalizzazione delle regole dalla quali scaturirà l'ufficialità dell'impegno dei due colossi, che avranno progetti separati. Entro la pausa estiva, questo epocale risultato potrebbe essere dunque alla portata. Intanto, anche la Honda medita i suoi passi per rientrare e potrebbe acquistare l'Alpha Tauri.
Anzi, prima delle vacanze. L'agenda della Formula 1 è ricchissima di importanti scadenze che vanno gestite e affrontate prima della pausa di agosto. Entro il gran premio di Ungheria, due importanti eventi sono segnati in rosso. Il primo, riguarda la definizione
del regolamento tecnico per quel che concerne i motori in ottica 2026. La FIA aveva indicato il World Council del 29 giugno come data per mettere le nuove regole sul tavolo ed avere il nulla osta da tutti, ed invece sembra proprio che la deadline non sarà rispettata. Ci sono ancora diversi dettagli da appianare prima di avere il pieno consensus che è condizione necessaria per concludere il processo. I tempi sono serrati, perché alla finalizzazione del regolamento tecnico della nuova generazione di motori si scatenerà una serie di eventi a catena di epocale importanza per il circus. Non appena leggeranno nero su bianco quel che si attendono, Porsche e Audi scateneranno l'inferno e accenderanno ufficialmente la luce verde sui rispettivi progetti di sbarcare nel mondiale.
Le premesse sono chiare, i due costruttori tedeschi hanno dichiarato che solo quando i regolamenti saranno scolpiti nella pietra, ufficializzeranno la notizia del loro ingresso in Formula 1. Il traguardo, la milestone, è li, sul punto di essere raggiunta, ma prima serve che una serie di takeaways vengano smarcati. Attraverso dedicate conference call, la Formula 1 ha rassicurato i due marchi premium tedeschi che, entro luglio, tutto sarà a posto.
A Ingolstadt e Zuffenhausen c’ è ovviamente parecchio fervore. Le due case sono con i motori accesi, l'acceleratore con un filo di gas, ma il freno a mano è ancora tirato fintanto che la Federazione non chiude la pratica regolamenti. La Porsche attendeva il rispetto della deadline di fine giugno per annunciare lo sbarco del mondiale e la partnership con la Red Bull Powertrains ad inizio luglio, nella cornice amena del gran premio d'Austria, proprio sulla pista di casa dell'energy drink austriaco. L'Audi, da parte sua, avrebbe annunciato l'ingresso come motorista al massimo due settimane dopo. La Casa di Ingolstadt procederà in due step: prima ufficializzerà l’ingresso in Formula 1 nel ruolo di motorista e poi con l'acquisizione di un team e la creazione di una struttura iscritta al mondiale a proprio nome. I due passi devono susseguirsi in ordine cronologico. Voci che arrivano dalla Germania e vedono nel decano giornalista Michael Schmidt una delle persone meglio informate sui fatti, evidenziano la sempre maggior vicinanza tra l'Audi e la Sauber. Le chances dell’Aston Martin di cedere la sua struttura sono netto calo. Nonostante ci siano delle partnership tecnologiche tra la Casa degli Anelli e la Williams, al momento il team di Grove è soltanto la terza pratica, in ordine di preferenza e fattibilità, sul tavolo. Ma nulla viene escluso a priori. L’Aston Martin potrebbe entrare nel mirino di Michael Andretti se, dopo non essere riuscito a portare a termine il progetto di acquisizione della Sauber l'anno scorso, l’ex pilota della McLaren incontrasse troppe resistenze nell’iscrivere una squadra a suo nome. A quel punto, Andretti potrebbe andare all'assalto della struttura inglese, con il numero uno Lawrence Stroll tentato ad uscire di scena. L’operazione non sarebbe comunque semplice, data la contemporanea partecipazione del manager canadese nella compagine azionaria dell’iconica casa di Gaydon.
Una soluzione per far scendere la temperatura nei quartier generali delle due squadre bavaresi è già stata individuata. A Spielberg si riunirà la prossima Formula 1 Commission, al seguito della quale il World Council potrebbe fare approvare le regole con una votazione straordinaria. In quel momento, Audi e Porsche dovrebbero impegnarsi in modo vincolante e iscriversi al mondiale 2026 nelle due settimane successive. Sarebbe questo il processo identificato per arrivare alla conclusione delle trattative e alla fumata bianca, che consentirà a Porsche ed Audi di procedere spedite nei loro piani a seguito di un'azione tambureggiante degli uffici stampa e dei rispettivi marketing. Un'approvazione entro i primi di luglio consentirebbe alle nuove forze, nella seconda parte del mese, di porre le basi formali per dare il via ai propri progetti e fare scattare il conto alla rovescia che si concluderà tra tre anni e mezzo con l'ingresso di due nuovi giganti nella massima serie. Si tratta di un passaggio storico, che consentirà alla Formula 1 di andare oltre gli attuali stellari livelli e alle squadre di acquisire ulteriore valore.
Ma non si parla solo di Audi e Porsche. I nuovi regolamenti, la vittoria nel 2021 e l'esplosione del fenomeno Formula 1 sta letteralmente riaccendendo il fuoco sacro che cova all'interno della Honda, che sta concretamente rivalutando un potenziale ritorno. Se Honda sarà, si apriranno due prospettive: la prima, chiacchierata da tempo, vorrebbe un legame dal 2026 tra il team Andretti e la Casa di Wako, che potrebbe debuttare due anni prima con i propulsori Alpine; la seconda ipotesi,
clamorosa, prevederebbe invece l’ingresso di Formula 1 da parte del colosso nipponico tramite l'Alpha Tauri. La Porsche ha comunque rassicurato che sarebbe in grado di servire sia la Red Bull che la squadra diretta da Franz Tost. Sottotraccia, mentre Leclerc medita un esaltante rincorsa su Verstappen, la Formula 1 sta definendo dei passaggi epocali. Ma, in primis, serve rispettare le scadenze e creare le condizioni affinché il “GO – NO GO” delle case tedesche si risolva positivamente e scateni la chain reaction in grado di portare sempre più in alto la massima serie, che nel frattempo ha ricevuto anche la candidatura della Comunità di Madrid per ospitare, in aggiunta a Montmelò, sotto contratto fino al 2026, un round del mondiale. Potrebbe essere l’occasione di rifondare lo storico tracciato di Jarama, più vicino al cuore della Capitale rispetto alla candidatura di Morata de Tajuña, una quarantina di chilometri a sud di Madrid, un nuovo tracciato in cantiere dal 2015 sul quale potrebbero iniziare i lavori all’inizio
del 2023.
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