"Ci vediamo da Mario": Zhou a Silverstone? Ha... plagiato Mass al Ricard 1982!

"Ci vediamo da Mario": Zhou a Silverstone? Ha... plagiato Mass al Ricard 1982!© Getty Images

È incredibile verificare come la March di Mass si rovesci tale e quale alla monoposto di Zhouh, andandosi a infilare nelle reti e arrivando ancorpiù vicina agli spettatori in tribuna. Il risultato finale però parla di dodici spettatori feriti lievemente a causa dei detriti, ma niente in tutto

13.07.2022 11:17

Guardate queste immagini incredibili (clicca qui), confrontate e arrivate a una conclusione.

Adesso che l’emozione e il clangore della pugna di Silverstone hanno calato l’adrenalina, sarà bene dire qualche cosina semplice, andando a tirare fuori un episodio ai più inedito ma interessante assai. C’era una volta Signes, il mito del curvone da fare in pieno o quasi con una F.1, e gli incidenti da essa innescati, tra i più terribili nell’intera epopea della F.1. Altro che prima frenata di Silverstone 2022. Giusto quaranta anni fa al Ricard, domenica 25 luglio 1982, si sfiorava quello che potenzialmente avrebbe potuto essere l’incidente più grave nella storia della F.1, accostabile, sempre sul piano teorico della possibilità, a quello terrificante di Le Mans 1955 e fortunatamente dal lieto fine. E questo è niente, perché dall’analisi visuale del filmato -  e mai visto ai tempi né in diretta né più tardi - la dinamica della collisione tra la Arrows di Mauro Baldi e la March di Jochen Mass somiglia in modo inquietante all’incidente della Sauber-Alfa Romeo di Guanyu Zhou innescato da una toccata con George Russell, con l’aggravante che a Signes ai tempile F.1 arrivavano a trecento all’ora, quindi a una velocità ben maggioredi quella delle F.1 turboibride ancora in fase di partenza.

Ed è incredibile verificare come la March di Mass si rovesci tale e quale alla monoposto di Zhouh, andandosi a infilare nelle reti e arrivando ancorpiù vicina agli spettatori in tribuna. Il risultato finale però parla di dodici spettatori feriti lievemente a causa dei detriti, ma niente in tutto. Di più: del tutto illeso lo stesso Mass, classe 1946, il quale da lì, in un 1982 disgraziato che l’aveva già visto incolpevole co-protagonista dell’incidente mortale di Gilles Villeneuve a Zolder, l’8 maggio, non prenderà mai più parte a una gara di F.1, dedicandosi alle corse endurance. E c’è anche da dire che la March - costruità dalla modesta Ram di JohnMcDonald - non accusa il cedimento del roll-bar e resiste perfettamente al ribaltamento e all’impatto contro le reti, senza neanche prendere fuoco.

Quindi quando si grida al miracolo tecnologico di Silverstone 2022, ai traguardi meravigliosi ottenuti in F.1 dall’incessante e geniale ricerca della sicurezza, bisognerebbe guardare e riguardare mille volte le immagini del crash di Baldi e Mass per ripiegare in una morale della favola piuttosto diversa e meno roboante: quattro decenni fa era capitato qualcosa non di uguale ma d’assai simile e le F.1 di allora s’erano comportate addirittura meglio, in proporzione. E se al tempo come oggi tutti l’hanno potuto raccontare vivi e vegeti, spettatori compresi, è perché accanto all’ottimo comportamento della tecnologia, eventi del genere sono stati carezzati, benedetti e baciatianche e soprattutto dal nobilissimo e stupendo fattore C, ovvero Culo: o,se preferite, meno prosaicamente, una gran fortuna. Oh, yes. Fortuna allo stato puro.

Alla prossima.


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