Tempo di valutazioni: ecco qui i voti dei venti piloti (più due) che hanno preso parte al mondiale 2022
Dopo un anno da panchinaro e su una Williams fanalino di coda, chiedergli di più francamente era impossibile. Qualche sortita in zona punti e qualche rimpianto per Monza, quando è stato messo fuori causa da un'appendicite che gli ha impedito di correre nel fine settimana più propizio per la FW44, tra penalità in griglia e caratteristiche della pista. Ha mostrato una buona pasta e si è meritato il rinnovo: non era facile dopo essere finito nella centrifuga di Marko.
Dispiace, ma ha perso su tutti i fronti. Aveva al fianco un pilota apparentemente meno temibile di Russell che rientrava dopo un anno, eppure ha preso legnate sia in qualifica che in gara. Suzuka è stato un episodio magnifico ma isolato, per lui che è parso soffrire sin troppo per le critiche post Abu Dhabi; questo, pur bocciandone il rendimento, porta a tendergli una mano di solidarietà ed affetto: la salute mentale, nello sport come nella vita, sarebbe un tema da avere un pochino più a cuore da parte di tutti quanti.
Una corsa è decisamente troppo poco per giudicarlo in toto, anche se nell'unica occasione in cui ha preso il via, a Monza, ha gareggiato beccandosi un voto altissimo. Contava farsi trovare pronto e lo ha fatto: nel 2023, quando sarà titolare in AlphaTauri, potremo scoprire qualcosa di più su questo pilota dalla carriera imprevedibile.
Link copiato