F1 2022: il romanzo del mondiale

Diciamo che quello che è mancato, è stato il finale a sorpresa. O a lieto fine, per chi tifa Ferrari. Per il resto, è stato un film avvincente dalla chiusura sempre più scontata a mano a mano che le scene si susseguivano, che la trama diventava sempre più monocolore dopo uno sprazzo di luce rossa come immagine iniziale. Quel rosso che si è spento a poco a poco per lasciare la scena ad un'interpretazione da Oscar, finito nelle mani del protagonista assoluto, di un primattore straordinario: Max Verstappen. Dietro di lui, una sceneggiatura altrettanto da premio Oscar: con la regia di Christian Horner tutto è ruotato attorno al protagonista, troppo forte anche per chi avrebbe voluto essere un serio antagonista, di fatto scomparso dalle scene troppo presto. Le trame spesso le ha scritte Hannah Schmitz, mente sopraffina dietro alle strategie Red Bull, dopo che il copione era già stato impostato dal mago del tecnigrafo, Adrian Newey, uomo che a certe serate di gala è abituato. Ma riavvolgiamolo, questo film, che a parte le telecamere puntate su Verstappen ha catturato qualche immagine anche di quelli che, pur da comparse, si sono ritagliati un pezzetto di storia nella pellicola.

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