F1 2023, dove eravamo rimasti: Williams

La monoposto: FW45 in cerca di carico aerodinamico

Ad essere brutalmente sinceri, la rivoluzione tecnica del 2022 è stata una grande occasione sprecata. La FW44 è stata fanalino di coda sin da subito e sempre in fondo è rimasta, salvo sporadiche eccezioni. Entrando nel tecnico, è stata l'unica vettura vicina ai concetti Mercedes all'inizio della stagione, salvo poi correre ai ripari con un aggiornamento efficace, anche se a quel punto le risorse erano prosciugate e c'era poco altro da fare. I fondi, infatti, sono stati un cruccio non da poco: non bisogna dimenticare che i primi studi sulle vetture che hanno debuttato nel 2022 sono stati avviati nei mesi a cavallo tra il 2019 ed il 2020, ovvero in piena crisi gestionale e finanziaria del team, e sono ripresi nel gennaio 2021, vale a dire quando la riorganizzazione firmata Dorilton Capital era appena cominciata (Jost Capito è diventato amministratore delegato a dicembre 2020 per poi essere nominato team principal nel giugno successivo). Insomma, la gestazione della FW44 è stata tutt'altro che semplice, ed ha pagato il livello di risorse inferiore rispetto alla concorrenza. Ne è uscita una macchina con poco carico aerodinamico, uno svantaggio su quasi tutte le piste ad eccezione di quelle veloci come Spa e Monza (dove poco carico significa anche poca resistenza all'avanzamento), con quest'ultima che infatti è stata, grazie anche alla solidità della power unit Mercedes, una delle tappe migliori del 2022 della Williams. Per la nuova FW45 la squadra è chiamata a sfornare una vettura in grado di sviluppare più carico aerodinamico ed in generale di avvicinarsi al resto del gruppo a livello cronometrico.