A Miami si corre ancora su un circuito cittadino, terreno di caccia preferito di Sergio Perez: sarà veramente un avversario tosto per Verstappen?
Il poker è servito. Quattro gare, quattro vittorie per la Red Bull. E' un mondiale monocolore, quello del 2023, con l'alta possibilità che possa esserlo ancora, almeno a Miami, ed il sospetto che possa proseguire così per tutto l'anno. Ma adesso Miami, appunto: la pista da dove comincia l'evoluzione di alcune macchine, tra cui quella della Ferrari.
Delle sei vittorie in carriera, cinque sono arrivate su circuiti cittadini. Più che indizi, una certezza: Sergio Perez si esalta, quando si tratta di sfiorare i muretti. Ed il fatto che adesso si corra su un altro circuito cittadino, è un invito per continuare a coltivare il grande sogno. Battere Max Verstappen, al momento, appare ancora come un traguardo proibitivo: lo stesso Max, dopo Baku, diceva "le piste vere devono ancora arrivare". Segno che per ora l'olandese mantiene un'assoluta calma spostando lo sguardo sul lungo termine, un po' come fece l'anno scorso, quando il divario prestazionale con Checo si aprì soprattutto dall'arrivo dell'estate in poi.
Ma intanto se c'è un momento in cui provarci, per Sergio Perez è proprio questo. Sono 6, i punti che lo dividono dal compagno di squadra: in caso di vittoria, indipendentemente dall'eventuale 2° posto con giro veloce di Max, si ritroverebbe per la prima volta in carriera leader del mondiale (in caso di doppietta con Sergio davanti e giro veloce per Max, il messicano sarebbe momentaneamente davanti in virtù del maggior numero di vittorie). Insomma, è il momento di dare consistenza ai sogni. Anche perché Max è uno che impare velocemente e si adatta in fretta, e potremmo essere di fronte ad una primavera decisiva, in casa Red Bull. Il piano a Milton Keynes è chiaro: forti dell'attuale superiorità della RB19 e consapevoli del minor numero di ore in galleria, il team di Horner vuole capitalizzare adesso per prendere vantaggio in classifica. Il disegno è logico: più sarà il vantaggio, meno bisogno ci sarà di portare pezzi nuovi sulla RB19 nella seconda metà dell'anno, quando la squadra vorrebbe concentrarsi totalmente sulla RB20, evitando di farla nascere con uno svantaggio di ore spendibili in fase di ricerca e sviluppo.
Anche a Baku la Red Bull non è stata ferma: difficilmente arriverà qualcos'altro sulla macchina visto che alcuni elementi nuovi si sono visti a Baku. Piuttosto, anche per i campioni in carica la Florida sarà l'occasione di valutare con più calma e più tempo gli sviluppi visti in Azerbaijan. Ed a quel punto starà ai piloti, adattarsi meglio o peggio. La partita potrebbe essere tutta qui.
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