GP Ungheria: i 5 temi del fine settimana

GP Ungheria: i 5 temi del fine settimana© @RedBullRacing

Nuovo primato assoluto da parte della Red Bull, che fa 12 di fila; McLaren conferma che Silverstone non era solo un exploit mentre la Ferrari delude su una pista teoricamente meno ostica rispetto ad altre

24.07.2023 ( Aggiornata il 24.07.2023 11:27 )

Lando, il vendicativo

Batti il record della mia squadra? E io ti distruggo la coppa. Poteva metterla così, Lando Norris, passando per un vendicativo che non è. Sarebbe stata comunque una battuta in sintonia con il personaggio, che con un'esultanza maldestra ha rovinato la coppa del vincitore all'amico Max, il quale sembra non essersela comunque presa più di tanto. Forse perché i 40.000 euro di restaurazione (questo il valore del trofeo) ce li metterà Lando, chi lo sa. La notizia però, anche se può sembrare, non è il trofeo distrutto.

La notizia è che chi lo ha distrutto, quel trofeo, si trovava sul podio per la seconda volta consecutiva, una cosa che non gli era mai successa in carriera. E che alla McLaren non capitava addirittura dal 2012, nelle ultime due gare dell'anno: la vittoria di Lewis Hamilton ad Austin e quella di Jenson Button ad Interlagos erano stati gli ultimi due podi consecutivi per il team di Woking. Ancor più incredibile il fatto che per ritrovare un doppio podio consecutivo di uno stesso pilota McLaren bisogna risalire addirittura all'alba di quella stagione, con i tre podi di fila di Hamilton nelle prime tre gare di quel campionato, ovvero quando Lando era un pischello (detto affettuosamente) ed a Lewis non era ancora passata per la mente l'idea di lasciare Woking, anche se sarebbe accaduto di lì a poco.

C'è dunque una McLaren di nuovo sul podio e di nuovo capace di stare lassù. Mica era scontato, dopo Silverstone: ma se cambiano le caratteristiche della pista e le temperature e tu sei sempre lì, vuol dire che la svolta è arrivata davvero. Gongolava, Andrea Stella, dopo la bandiera a scacchi: aveva il legittimo timore che l'Inghilterra fosse stata un'exploit, invece la sua squadra ha fatto un capolavoro di ricostruzione. E gli aggiornamenti non sono finiti: a Budapest doveva arrivare l'ultima parte del pacchetto (circa un 25% degli aggiornamenti prefissati a luglio), ma per motivi logistici si è deciso di ritardare il debutto (forse a Spa?). Intanto, la MCL60 è andata di nuovo forte: e non è chiaro se all'Hungaroring, dietro all'imprendibile Red Bull (o meglio, dietro all'imprendibile Verstappen), la seconda forza in assoluto sia stata la McLaren o la Mercedes.

Lando è riuscito a rispondere ai tempi di Perez, senza concedergli nemmeno una possibilità di attacco. Ed è già clamoroso così, considerando che un tracciato come quello magiaro sulla carta non era nemmeno quello ideale per il progetto 2023 della McLaren. Ma ormai si è capito che in una griglia di partenza così volubile, eccezion fatta per il primo posto, anche quello dei pronostici sta diventando un simpatico gioco di previsioni e nulla più: lo insegna la McLaren e lo insegna la Ferrari. Intanto, a Woking hanno capito di poter essere veloci un po' ovunque: è una notizia che ha del clamoroso, considerando come sono partiti.

Ma allora che ambizioni può avere, questa McLaren? Di sicuro, il 5° posto è una pratica che pare già archiviata: negli ultimi tre fine settimana l'Alpine ha portato a casa la miseria di 3 punti (2 nella sprint di Spielberg, uno nella domenica successiva, poi più niente), la McLaren addirittura 70. Un parziale di +67 che ha portato il team color papaya a +40 in classifica: in Ungheria i francesi sono stati sfortunati, ma hanno subito l'urto della McLaren e appare complicato, per loro, attuare una controffensiva in tempi brevi. Se il 5° posto tra i Costruttori appare scontato per la squadra di Woking, più difficile è immaginare cosa potrà conquistare da qui a fine campionato: la Ferrari è 4° con 80 punti di vantaggio, la Aston Martin è a +97 e la Mercedes addirittura a +136. Ferrari e Aston, nonostante le prestazioni al ribasso, hanno comunque un margine non trascurabile di vantaggio: prenderli non è impossibile, ma nemmeno così facile. Ma anche solo farli, questi discorsi, per la McLaren è già una vittoria.

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