GP Ungheria: i 5 temi del fine settimana

GP Ungheria: i 5 temi del fine settimana© @RedBullRacing

Nuovo primato assoluto da parte della Red Bull, che fa 12 di fila; McLaren conferma che Silverstone non era solo un exploit mentre la Ferrari delude su una pista teoricamente meno ostica rispetto ad altre

24.07.2023 ( Aggiornata il 24.07.2023 11:27 )

Unici

Sapete qual'è la differenza tra la McLaren del 1988 e la Red Bull del 2023? Jean-Louis Schlesser. Fu lui, a Monza, a mettersi di traverso tra Ayrton Senna ed una vittoria che oggi permetterebbe alla McLaren di essere ancora la squadra con il filotto di vittorie più lungo di sempre. Fu un'incomprensione tra lui e Ayrton, mentre stavolta Verstappen incomprensioni (o cali di tensione) non ne ha avuti: ecco, come si fa ad abbattere un record che sembrava utopia andare a migliorare.

E invece questa Red Bull c'è riuscita. C'è riuscita insieme al pilota, l'unico, che più che una buona macchina la fa sembrare un'astronave. Perché Perez con la RB19 fa buone gare, ma niente di così altamente eccezionale. E' nella simbiosi con Max che la RB19 diventa una macchina irraggiungibile sotto tutti i punti di vista, e non si può fare a meno di riconoscere all'olandese i grandi meriti che ha: ormai, nelle equazioni, la variabile Verstappen la devono mettere in conto anche tutti gli ingegneri che lavorano sotto la guida tecnica di Adrian Newey. Il quale, nel frattempo, si è preso uno degli ultimi grandi record che gli mancavano, ovvero il filotto di vittorie più lungo di sempre, grazie al 25enne... più vincente di sempre.

Non ci sarà mai storia, in questo mondiale 2023. Magari una domenica la Red Bull perderà, per rottura, circostanze sfortunate o un errore del pilota. Ma sarà, ammesso e non concesso che accada davvero, un episodio isolato in un dominio che sta facendo cadere record su record. Max, con 12 podi consecutivi, è diventato il pilota Red Bull capace di chiudere in top 3 per più gare di fila: battuto il precedente primato di Sebastian Vettel, salito sul podio 11 volte consecutive dal GP Brasile 2010 al GP Gran Bretagna 2011 e ancora tra Nurburgring e Interlagos 2013. Queste però sono lotte interne, diciamo così: le lotte per le statistiche generali della F1 proseguono e Max ha ancora molto da dire, da quel punto di vista. E' a -2 per quanto riguarda il record di vittorie consecutive (primato di Vettel, con 9 di fila), può fare podio in tutte le gare (come Schumacher nel 2002) e ha la grande opportunità di chiudere i conti con tantissime gare di anticipo: il record è ancora di Schumi, che nel 2022 si laureò campione con ancora 6 GP da disputare.

Questi sono numeri che Max guarderà o forse no. Perché per il momento è concentrato sul presente, sul prendere tutto ciò che la sua fame gli impedisce di lasciare per strada. Pensa all'adesso, Max, e lo stesso sta facendo la sua squadra: prova ne siano gli aggiornamenti introdotti in Ungheria, con ingresso dei radiatori e fiancate riviste. Non ne hanno bisogno, di pezzi nuovi, almeno per questa stagione: ma non addormentarsi significa essere coscienti di un percorso che guarda avanti, senza farsi illusioni, per restare là dove sono, davanti. Non cullarsi sugli allori è il primo passo per restarci: a Milton Keynes sanno di avere in mano la possibilità di avviare, o meglio allungare, questo ciclo; per questo meglio capitalizzare fin tanto che si può, continuando a sviluppare una RB19 che comunque presto verrà del tutto abbandonata nello sviluppo. Sarà la base per la ventura RB20, quella con cui Max Verstappen vorrà continuare a scrivere il libro dei record. Per essere, ancora una volta, unico.

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