GP Qatar: i 5 temi del fine settimana

GP Qatar: i 5 temi del fine settimana© Motorsport Images

Nel weekend che ha incoronato Verstappen campione per la terza volta, ci sono stati tanti spunti di discussione: le prestazioni McLaren, l'harakiri Mercedes, una pista che ha avuto bisogno di verifiche ed il provvedimento "salva-gomme"

09.10.2023 11:47

Godimento Maximo

Quando domini troppo, succede anche questo: nel marasma del fine settimana qatariota, il fatto che Max Verstappen abbia chiuso matematicamente i giochi per il titolo iridato è quasi passato sottotraccia. Scherzi di un destino comunque benevolo, merito (o meglio: colpa) di una F1 che anziché lasciare la copertina al suo campione, ha fatto di tutto per far parlare (male) di sé. Tranquilli, ai problemi del weekend di Lusail ci arriveremo. Prima, però, occorre fermarsi un attimo in più su un titolo sì scontato, ma non per questo da sottovalutare. Se gli altri non hanno una macchina all'altezza, se Perez è ormai in crisi d'identità, le colpe non sono certo di Max Verstappen.

Max, probabilmente, ha vinto nel modo in cui non avrebbe voluto. La certezza matematica è arrivata quando ancora era in macchina, quando Perez, nella sprint race, è finito fuori insieme ad Ocon e Hulkenberg. Questa certezza l'ha festeggiata con un 2° posto (sic!) nella sprint race, pensate un po', ovvero da non vincente e in quella mini gara che Max non ama. C'è comunque di peggio, nella vita, che festeggiare un titolo nella maniera non prevista o comunque meno gradita, ma Max se ne è fatto tranquillamente una ragione.

E' stato il titolo della maturità totale, questo. Della maturità e dei record, arrivati anche nella stessa Lusail: con 769 giri condotti in testa, Max è diventato il pilota con più giri da leader in una singola stagione, battendo di 30 tornate (finora) il precedente record appartenente al Vettel del 2011. Quest'anno Max è stato in testa per 75,47% delle tornate disponibili (769 su 1019) ed a Lusail la prima posizione non l'ha lasciata mai: siamo a quattro Grand Chelem (pole, vittoria, giro veloce e gara condotta in testa dall'inizio alla fine) in carriera. Questo per dire che, pur non vincendo la sprint, Max si è rifatto con gli interessi: quel giro veloce sparato nel finale, è stata la dimostrazione di una forza rimasta a lungo nascosta per evitare spiacevoli situazioni con le gomme.

Questo è il vero punto. La Red Bull, in un fine settimana ricco di incognite, ha saputo vincere ancora minimizzando i tanti imprevisti. Lo ha fatto in un modo meno appariscente, per tanti motivi: sabato non aveva senso rischiare per andare a prendere Piastri, domenica invece le preoccupazioni per le gomme erano sufficientemente elevate per indurre la squadra ad impostare un ritmo più contenuto rispetto a quanto fosse nelle loro possibilità. Con una McLaren ed una Mercedes così, poi, il margine è sembrato più risicato: però nel finale Max, cannibale vero, ha sparato un 1'24”319 come giro veloce, mezzo secondo rifilato al miglior crono di Norris. Insomma, Max e la RB19 avevano del margine, nei curvoni di Lusail, i quali oltre ad esaltare la McLaren erano terreno di caccia ideale pure per il capolavoro di Newey. Non dimentichiamo, poi, che la Red Bull ha vinto in una gara in cui non c'era bisogno di gestire le gomme, ovvero il suo punto forte: con tre soste inevitabili per il chilometraggio massimo fissato dalla Pirelli per set di gomma, i piloti hanno spinto dall'inizio alla fine. Questo ha di per sé ridotto il divario (Piastri, 2°, ha chiuso a 4”833), con l'impressione che sia un distacco del tutto relativo: il giro veloce finale, è un indizio. Il fatto che Max non abbia preso nemmeno un avviso di track limits, ne è un altro. Su 51 infrazioni, lui non ne ha compiuta nemmeno una.

A questa McLaren vanno i complimenti per un recupero prestazionale che ha del prodigioso, e per il 2024 neanche a Milton Keynes potranno dormire troppo sugli allori. In compenso, partiranno obbligatoriamente da favoriti: la RB20 nasce sulle indicazioni della RB19, Max pare avere ancora fame e si presenterà ai nastri di partenza con il numero 1 sul musetto. Oggi è al godimento Maximo, ma non è detto che sia finita qui.

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