Siamo al ventennale di Suzuka 2003, atto finale di una stagione senza respiro che alla fine incoronò Michael Schumacher iridato per la sesta volta, battendo il record dei 5 titoli di Fangio che durava da quasi 50 anni
Al box Ferrari si può finalmente allentare la tensione dopo una stagione particolarmente stressante, a Bologna il presidente Montezemolo tira un gran sospiro di sollievo, dall'altra parte del mondo, a Buenos Aires, figli e nipoti di Fangio rendono onore all'uomo che ha appena superato il record del loro nonno, durato quasi 50 anni. L'inquietudine delle ultime ore lascia spazia alla gioia per un traguardo incredibile, e se il mondo dell'automobile si inchina di fronte a Schumi, lui si inchina di fronte alla Ferrari: “Non ci sono solo io nella storia, ma tutta la Ferrari. Non sono una leggenda. Considero ciò che ha fatto la Ferrari, i cinque titoli costruttori consecutivi, più straordinari dei miei sei titoli piloti. Ci avevano dati per finiti all'inizio dell'anno e in estate, ma abbiamo lottato come sempre, senza arrenderci, convinti di potercela fare. La nostra forza sta in questo, siamo una grande famiglia dove ognuno fa il suo dovere e dove ognuno è orgoglioso di farne parte". Parole dettate dal cuore, una volta ripresosi dai festeggiamenti nella suite Toyota: la foto di un Michael “allegro” con indosso camicia Toyota sbottonata e sigaro in bocca è una delle cartoline più originali di quel 12 ottobre 2003 a Suzuka. Quando anche un impassibile Michael Schumacher, si lasciò andare dopo aver fatto un tuffo nella storia, tra un boccale di birra e l'altro.
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