Nell'ultimo atto della stagione Verstappen vince ancora, mentre Leclerc è autore di una prova maiuscola; bene Russell e Tsunoda, fine settimana difficile per Hamilton e da dimenticare per Sainz
Riescono a fare arrabbiare i piloti pure quando come squadra non c'è niente di niente da giocarsi. La lotta era solo tra i piloti, vicinissimi in classifica, ma finiscono entrambi fuori dai punti e resta tutto così, con Gasly davanti ad Ocon in graduatoria. In gara Gasly si arrabbia perché subisce l'undercut di Ocon pur essendo davanti, ma la spiegazione è che il team ha deciso di sdoppiare le strategie: una sola sosta per Esteban, due per Pierre. Ma non funziona nessuna delle due: 12° Ocon, 13° Gasly.
Per lui che ci tiene tanto, la classifica Piloti finale è uno smacco: 7°, superato in un solo colpo da Alonso, Leclerc e Norris. Abbastanza per metterlo di umore nero, in un finale di stagione amarissimo: sfortunato a Las Vegas ed in parte anche ad Abu Dhabi, ma è soprattutto la mancanza di passo della domenica a lasciare sbigottiti. Anche per i tempi che non ci sono (sarebbe dovuto arrivare almeno al giro 30 con la hard, ma non ci riesce), il muretto azzarda una strategia meno studiata di una mossa a scopone scientifico, facendo all-in su una safety car che non arriva. Sarebbe bastato poco per dare al team la piazza d'onore tra i Costruttori, ma non gli riesce neanche il minimo.
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Il finale peggiore possibile per la collaborazione tra Alfa Romeo e Sauber. Una corsa completamente anonima, con le C43 sempre indietro e praticamente mai inquadrate. Il team, consapevole della poco competitività, azzarda due strategie coraggiose diversificando il piano tra i due piloti (media-dura-media per Zhou, unico a farlo, e dura-media con singola sosta per Bottas, pure lui unico a tentare questa strada), ma il risultato non arriva semplicemente perché la macchina a Yas Marina non c'è. Penultimo posto tra i Costruttori: pure Alunni Bravi dice che non meritavano di più.
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