Michael Schumacher, quei magici anni in Ferrari

A 10 anni dall'incidente con gli scii a Méribel, riproponiamo l'ultima intervista dell'indimenticabile Alberto Antonini al Kaiser

Alberto Antonini

28.12.2023 11:34

Onestamente, si prova ancora la stessa soddisfazione di un tempo a vincere gare come il GP Ungheria, totalmente dominate al punto da potersi permettere di ridurre i giri del motore nel finale?

"Sì, abbiamo dominato, ma pensate alla mole di lavoro preparatorio che si nasconde anche dietro una gara come l’Ungheria. Trovare qualcosa che ti renda ancora più forte degli altri, è già di per sé una grossa soddisfazione. Arrivare in circuito e vedere se davvero puoi dominare la gara è una sensazione stupenda. È il lavoro che c’è dietro a ogni gara a rendere più bella ogni vittoria. Come quando sviluppi le gomme nei test e ti rendi conto del livello di prestazioni che puoi ottenere: fantastico…".

È disposto ad aiutare Rubens Barrichello a difendere il secondo posto nel mondiale?

"Se potrò fare qualcosa, lo farò, senza dubbio. Finora abbiamo corso entrambi in assoluta libertà. Vedremo come si evolverà la situazione nelle prossime gare ma al momento mi pare che possa farcela da solo. Se poi dovesse avere bisogno di qualche punto in più…".

Quanto pensa di poter mantenere, fisicamente e psicologicamente, il livello di prestazioni attuale?

"Ormai sono dieci anni che lo dico: al massimo posso pianificare la mia carriera in un arco di cinque anni: sarò ancora in circolazione da qui a un lustro? Intanto so che sto bene. Non serve a niente fare altre ipotesi. Bisognerà vedere se riesco a mantenere questo rendimento. Chiaro che, a livello fisico, ci sono alcune parti del corpo che con gli anni non funzionano più al cento per cento, come accadeva prima. Non c’è dubbio. Ma non è che questo mi provochi limitazioni di sorta. Il logorio mentale? Non saprei. Fisicamente sono forse uno di quelli che fanno un po’ di più per mantenersi, e penso che lo si veda a livello di “usura” del corpo. Per me, al momento, questo viene prima del logorio psicologico".

Come si è evoluto, negli anni, il rapporto fra lei e la Ferrari?

"È difficile esprimerlo con le parole. Ma è sufficiente vedere come nel corso di questi anni, nonostante tutto quello che abbiamo vinto, sia ancora viva la gioia, la soddisfazione di conseguire altre vittorie e altro successo. Già questo fatto, da solo, mostra quanto sia intenso e armonico il nostro rapporto. È questo che ci aiuta ad andare avanti".

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