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FIA-F1, Ben Sulayem: "Chi parla di scissione non sa cosa dice"

Il presidente della Federazione torna a commentare la dualità dei ruoli tra FIA e FOM, il rispetto del business Liberty Media ma anche l'imprescindibilità per la F1 del governo FIA

F.P.F.P.

5 gen 2024

È una certezza granitica quella di Mohammed Ben Sulayem sull'inscindibile rapporto tra FIA e Formula 1 per un campionato che sia il vertice riconosciuto del motorsport. In altre parole: immaginare una scissione e la nascita di una nuova categoria è al limite della fantasia.

Eppure, il malumore serpeggia tra le squadre, che non hanno mancato di fare fronte comune insieme a Liberty Media, da ultimo nella vicenda controversa del presunto conflitto di interessi in capo a Toto e Susie Wolff. Vicenda, quest'ultima, sulla quale la fonte originaria della notizia - il magazine Business F1 - che ha dato origine alla mossa della FIA, ha confermato la bontà delle proprie informazioni.

La FIA c'è e ci sarà sempre

Intervistato da Motorsport Magazin, il presidente della FIA ribadisce il ruolo della Federazione: "Dico una cosa, lo dico con modestia e chiarezza: non ci sarà un giorno in cui, svegliandosi, la FIA non ci sarà più. Per altri è diverso, anche Liberty ha il diritto di vendere a un'altra realtà e già domani potrebbe non essere più con loro la F1. Dovrei rapportarmi quindi con altri. Rispetto Liberty, sono qui per generare profitti, viceversa perché mai avrebbero dovuto rilevare il prestito del campionato? Sono persone intelligenti e li supporto.

Il clamoroso ritorno della Lancia nei Rally

Sappiamo quali sono le nostre responsabilità e i nostri compiti. La chiarezza è molto importante e io non sono contro il business di nessuno, questo sia chiaro. Qui ci sono persone presenti per fare soldi, ogni prodotto che abbiamo, ogni sponsor, ogni partner: se investe c'è un ritorno di qualche tipo. Nessuno fa qualcosa per nulla. La FIA è diversa, non siamo una realtà che genera profitti ma dobbiamo anche sostenere le nostre finanze e dobbiamo dare maggior valore alle persone che lavorano per noi".

L'organo di governo in pista chiamato a migliorare

Il ruolo della Federazione, di garante dell'applicazione delle norme, è considerato da Ben Sulayem il collante imprescindibile. Eppure dalla stessa FIA ci si attende un 2024 con un cambio di passo nella capacità di applicare in modo uniforme, costante, certo le norme sportive.

Gli episodi legati al superamento dei limiti del circuito, quelli del rispetto del tempo limite in qualifica, fino all'impossibilità di operare un'eccezione di fronte alle forze di causa maggiore (vedi danni subiti dalla Ferrari a Las Vegas), necessitano di correttivi portati in campo già dal prossimo campionato.

La F1 senza la FIA è show senza regole

Commentando nel dettaglio delle possibilità di scissione tra Formula 1 e FIA, dove per Formula 1 guardiamo al campionato corso dai team attuali e commercialmente gestito da Liberty Media, Ben Sulayem è chiaro: "La gente parla di una separazione? Chi lo dice non sa nemmeno di cosa sta parlando. Pensano davvero che i grandi costruttori correrebbero il loro campionato senza avere un organo regolatore? Credono davvero che investirebbero? Vuoi che diventi un altro wrestling dove sai in anticipo chi vince? Dove qualcuno investe e all'improvviso vengono cambiate le regole? 

No, si tratta di avere regole chiare prima, poi puoi investire. Questo è uno spettacolo. Qui no, qui abbiamo uno show ma con un organo di governo, uno show con delle regole e sai che effettuiamo un controllo giusto e adeguato. Il resto sta a te, alla tua squadra e al tuo pilota". 

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