Norris e la McLaren meritano il massimo dei voti: finalmente una vittoria. Verstappen bravissimo anche quando non vince, bene Ocon e Tsunoda, mentre Magnussen ne combina di tutti i colori
Aveva cominciato bene, invece ora si è un po’ spento, forse mortificato da questa Mercedes che pur portando aggiornamenti a Miami ha continuato a soffrire per l’eccessiva sensibilità del modello 2024. Parte con la strategia opposta di Lewis, ovvero medie al via e dure per il secondo stint: la safety car in qualche modo lo punisce, costringendolo ad un finale di gara sulla difensiva.
Non è la prima volta in carriera che si infila in un tunnel negativo, ma il problema è quando ci risiamo: tre weekend consecutivi senza punti, dietro a Tsunoda in classifica. Sentendosi spacciato, si ferma ancora in regime di safety car per montare di nuovo la media, ma è una mossa che non risolve la sua domenica; aveva battuto Alonso in qualifica, ma poi in gara è scomparso: 17°.
GP Miami: gli highlights. VIDEO
Allora, si può anche discutere sul tipo di penalità che prende al sabato, perché a volte è sottile la differenza tra strenua difesa e comportamento sopra le righe. Tuttavia due condizioni non depongono a suo favore: una è che “fallo è quando arbitro fischia”, per cui se i commissari ti penalizzano (e lui, alla fine, era pure d’accordo) puoi solo incassare, la seconda è che è stato recidivo. In tutto, hanno fatto 65” di penalità. E adesso rischia: 10 punti di penalità, a -2 dall’esclusione.
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