Sainz? È un signore e un punto di forza della Ferrari

Per prestazioni, velocità e comportamento lo spagnolo si sta confermando un grande asset per il team

27.05.2024 09:51

In un mondo sempre più asettico, frigidino e tendente allo scorretto, con la F.1 che ispira pure peggio, il comportamento di Carlos Sainz prima e dopo il Gp di Monaco mi ha sinceramente fatto venire i lucciconi. Già alla vigilia lo spagnolo, reduce da una qualifica decisamente positiva, evitava di parlare di sé limitandosi a dire: "A parte quella che sarà la mia gara, per domani puntiamo a vincere con Charles, e, credetemi, è questa la cosa più importante".

E nell’immediato dopo corsa, mentre tutti si affrettavano a complimentarsi con l’idolo locale, quasi dimenticandosi del secondo arrivato Piastri e, appunto, del terzo, ovvero Sainz medesimo, Carlito andava anche oltre dicendo: "Sono contentissimo, da tanto tempo Charles sognava di vincere a casa sua e finalmente c’è riuscito. E non ha avuto nessuna fortuna dalla sua. Lo ha meritato davvero, per tutto il weekend, e questo mi rende molto felice per lui e anche per la squadra. Oggi è un grande giorno per la Ferrari".

Sainz, licenziato ma felice per Charles

Per la cronaca, Sainz avrebbe tutti i motivi per non esternare troppa felicità. In fondo è un neolicenziato ancora in attesa di ufficializzata collocazione e dalla squadra non è che abbia avuto a oggi un trattamento di fine rapporto coi guanti bianchi. Semplicemente, ancor prima di cominciare la stagione, gli hanno fatto presente che al suo posto nel 2025 sarebbe arrivato Lewis Hamilton. Riga.

Niente di personale, ovviamente, anzi, ma i piani futuri del Cavallino Rampante non contemplano in nessun modo Carlos Sainz.

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Un vero fulmine a ciel sereno, che, proprio nel momento più alto della sua carriera, lo costringe ad andar per motor home a cercare un impiego per i prossimi anni, in un momento in cui di posti buoni liberi ce ne sono pochi. E di andare in Mercedes, a guidare quel vascone accanto a George Russell neanche sarebbe entusiasmante, mentre il secondo sedile in Red Bull non è mica facile da prendere, perché alla fin fine i fantastiliardi di dollari che porta Perez tirano più di un carro di Tori Rossi.

Quindi, gira che ti rigira, l’accordo più plausibile sul piatto resta quello con la Sauber in trasformazione Audi, presumibilmente per un 2025 davvero sottotraccia e un 2026 completamente sperimentale.

Detta in altri termini, per come si sono messe le cose, Carlos Sainz in questo momento è il pilota che ci sta rimettendo di più, perché è certo di ciò che perderà, ovvero tanto, tantissimo, ossia una Ferrari in netta crescita e destinata a vedere altri arrivi galvanizzanti, tra i quali, con ogni probabilità, quello di Adrian Newey.

Però lui questo nuovo ciclo non lo vedrà neanche nascere, perché dopo l’ultimo GP della stagione non sarà mai più ferrarista.

Carlos è rimasto un uomo-squadra

Da qui i tanti discorsi fatti o paventati subito dopo la notizia della sua mancata riconferma, cioè questi: Carlos l’ha giurata alla squadra. Farà di tutto per correre senza mai dare una mano a chicchessia. Gli ordini di scuderia con lui saranno impossibili. La sua è una presenza anomala, poiché gareggerà solo pensando a sé, rappresentando, peraltro non incomprensibilmente, una scheggia impazzita. Un ingranaggio saltato, pronto a diventare soggetto contundente, alla prima occasione.

Be’, niente di tutto questo. Realisticamente, Carlos inizia la stagione rispondendo coi fatti, mettendosi ad andare più veloce di Charles, al tempo lì per lì leggermente in bambola.

E quindi arriva il trionfo di Melbourne, uno dei successi più inattesi e liberatori, che lui avrebbe potuto usare come uno straccio in faccia a chi non l’aveva apprezzato abbastanza. Invece no.

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