Weekend superlativo da parte di Leclerc, che corona il sogno di una vita; pochi rimpianti per la McLaren, un pizzico di fortuna per Sainz mentre Verstappen limita i danni
Non c’è niente di più bello che tramutare i sogni in realtà. Ed il suo, di sogno, realtà lo è diventato in una domenica di fine maggio che non dimenticherà. Pensava a papà, a se stesso da bambino, quando sgranava occhi ed orecchie al passaggio delle F1 sotto casa. Dopo tante delusioni, finalmente il successo a Monaco: perfetto sin dalle libere 1, accompagnato da una carica emotiva particolare e da una macchina che lo ha assecondato in tutto e per tutto, anche se il guizzo in Q3 ha dovuto mettercelo lui.
Leclerc: "Negli ultimi giri pensavo a mio padre, vincere qui era un nostro sogno"
Ha la forza di non pensare ai rimpianti, quelli che potrebbero bussare nella sua testa e dire: ehi, il giro ideale in qualifica, mettendo insieme i parziali migliori, lo avevi tu. Ma sa che un conto è la teoria ed uno è la pratica, per cui si prende volentieri il primo podio stagionale, nonché primo podio nella carriera nel Principato, riconoscendo la superiorità di Charles nella tre giorni monegasca. In gara ha ancora qualcosa da mettere a posto, ma in qualifica è un fulmine ed in un weekend in cui contava praticamente solo il giro secco è emerso alla grande.
Piastri: "Primo podio stagionale nel giorno migliore"
Un voto da condividere con la buona sorte, perché senza la bandiera rossa la sua domenica sarebbe finita nello spazio della curva 4, quella del Casinò. Invece, graziato dal botto nelle retrovie e da una direzione gara che ha dovuto ristabilire l’ordine di partenza secondo il passaggio alla linea di safety car in uscita dalla pit-lane. Per il resto un buon weekend ed un buon podio, anche se non è mai stato veloce come Leclerc: due decimi e mezzo in qualifica, a parità di macchina e su una pista tutto sommato breve, non sono pochi.
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