Nel giorno di un Verstappen falloso e nervoso, ecco il primo successo per Piastri: Norris onesto nel finale, ma ha la colpa di perdere la testa della corsa al via. Ferrari a piccoli passi, bene Tsunoda, bravissimo Hamilton

GP Ungheria: le pagelle

<h3>Oscar Piastri: 10</h3>

Era una sensazione comune, che prima o poi avrebbe vinto un GP. Ci riesce al tentativo numero 35: solo Alonso, Hamilton, Leclerc e Verstappen ci hanno messo meno nell’attuale griglia di partenza. L’avrebbe voluta vivere diversamente? Forse, ma resta pur sempre il primo successo della carriera con gioie e sensazioni annesse. Non era il più veloce, almeno nell’ultimo stint, ma il team ha voluto comunque premiare un percorso di crescita deciso e lampante, oltre che una partenza ed una prima parte di gara accorta, mettendo una pezza al disagio che il muretto stesso aveva creato. Per tanti la prima vittoria ha significato una svolta: sarà così anche per lui?



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<h3>Lewis Hamilton: 9</h3>

Una cifra che ha dell’incredibile: 200 podi in carriera. Perfetto negli undercut cut, freddo nei duelli con Verstappen, fortunato (al pari di Max, s’intende) ad uscire indenne dal contatto tra la sua anteriore destra e la posteriore sinistra dell’olandese. Una corsa stupenda, insomma, su una pista che gli è sempre piaciuta: finalmente è tornato a divertirsi con questa Mercedes.

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<h3>Lando Norris: 8</h3>

Il voto è alto, perché alto è il rendimento e nel finale ne aveva pure un pelo di più. Però, questa storia che scivola nei momenti decisivi inizia a pesare: nelle tre pole in carriera (più la partenza davanti nella sprint in Cina), non ha mai tenuto la testa della corsa per più di due curve. Poi dopo puoi essere veloce quanto vuoi, ma devi metterti nelle condizioni giuste: aiutati che Dio t’aiuta, si dice. Ecco, forse deve lavorare su questo: essere il primo “assistman” di se stesso.



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<h3>Charles Leclerc: 7</h3>

Weekend con qualche sbavatura di troppo, tra il botto nelle libere 2 ed una qualifica non perfetta, ma si rifà in gara con il sospetto che se il muretto non lo avesse fermato così presto per la seconda sosta, forse il podio sarebbe stato fattibile. Torna in ballo per meriti suoi con un bella partenza, poi è bravo nel primo stint e velocissimo nel secondo, che però dura solamente 17 giri: questo lo costringe ad un lungo stint finale con mescola media (non aveva altre hard a disposizione) ed eredita il 4° posto solo grazie al contatto tra Hamilton e Verstappen. Una Ferrari migliorata, comunque: il podio lo perde per “episodi”.



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<h3>Yuki Tsunoda: 7</h3>

Si fa immediatamente perdonare il botto in qualifica con un bel 9° posto in gara, un altro elemento che depone a suo favore: se proprio bisogna sostituire Perez, almeno lo si prenda in considerazione. In casa Racing Bulls differenziano la strategia (una sosta per lui, due per Ricciardo), ma è il nipponico a gioire: magistrale nella gestione delle gomme, con 29 passaggi sulla media e 41 sulla dura che lo hanno reso l’unico pilota capace di terminare il GP con una sola sosta.

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<h3>Lance Stroll: 6,5</h3>

Un punto che non smuove più di tanto la situazione in casa Aston Martin, anzi: ci sarà da discutere sul fatto che non abbia restituito nel finale la posizione ad Alonso, il quale lo aveva fatto passare per tentare l’attacco a Tsunoda. Poco altro da dire su un weekend comunque difficile per il team.

<h3>Carlos Sainz: 6</h3>

Giornata che si complica sin dai primi metri: parla di una frizione settata forse in modo troppo aggressivo, tant’è che non parte bene, perde subito due posizioni e combina poco altro nella domenica magiara. In gara non ha, contrariamente a prove e qualifiche, la stessa velocità di Leclerc: così si accontenta di un 6° posto praticamente anonimo.



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<h3>George Russell: 6</h3>

Parte 17° e arriva 8°. Rispetto a Perez, ha una percentuale di colpe in meno per l’esclusione in Q1, perché il team sottovaluta l’evoluzione della pista e gli impedisce di girare nel momento decisivo. Ci rimette delle posizioni, difficile dire quante: di sicuro la velocità l’aveva, più o meno come Lewis. Peccato.



<h3>Max Verstappen: 5,5</h3>

Falloso e nervoso, forse persino preoccupato da una situazione che al di là della classifica (ha ancora 76 punti di margine su Norris) inizia a sfuggire di mano alla Red Bull: la RB20 non domina da un po’, diciamo pure che non è neanche più la vettura di riferimento, e lui non sempre può fare gli straordinari. Irascibile con chiunque, colleghi, commissari e muretto box: su tanti aspetti ha le sue ragioni, ma ci sono giornate in cui semplicemente non gira e vanno minimizzati i danni. Il podio, alla fine, sarebbe stato comunque fattibile.

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<h3>Sergio Perez: 5</h3>

La gara, da 16° a 7°, non è neanche da buttare: ma ha commesso l’ennesimo errore grave in qualifica, motivo per cui il weekend nel complesso non può risultare sufficiente. Ancora una volta, troppo poco il contributo che dà per il Costruttori. Nelle libere non era andato neanche male, tant’è che si era parlato (troppo in fretta) della cena rigenerante a casa Horner per ritrovare tranquillità. E invece, ora pare avere le ore contate: a Milton Keynes decideranno dopo Spa, ma il fatto che sarà al via a Zandvoort è tutto da vedere. 



<a href="https://autosprint.corrieredellosport.it/live/formula-1-21259/classifica-piloti">La classifica Piloti</a>

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<h3>Gli altri</h3>



Giornata difficile per Alonso (voto 5,5), fin troppo nervoso: non bella la scena con cui in qualifica se l’è rifatta con un commissario, poca gloria invece in gara (11°). Ricciardo (6) chiude 12° con una strategia diversa rispetto a Tsunoda, bravo Yuki a farla funzionare. Per Hulkenberg (6) una domenica tutta gestione: partenza e primo giro orrendi, da qui la decisione di fermarsi subito dopo due giri per coprire due lunghissimi stint con la gomma dura: 13° alla fine. Va peggio al suo compagno di squadra Magnussen (5,5), scattato con la soft così come Albon (6): per Alex gara anonima, caratterizzata almeno da una bella partenza (sfruttando appunto la gomma morbida). Indietro Sargeant (5,5), ancora un fine settimana difficile per Alpine dopo l’errore tattico in qualifica: Ocon (5,5) chiude 18°, Gasly (5) si ritira poco prima di metà gara. Di nuovo a secco la Sauber: Bottas (6) galleggia fin che può e chiude 16°, 19° ed ultimo tra i classificati invece Zhou (5).

(4/4)

Ecco tutti gli scatti da Budapest della domenica della Formula 1 con il suo tredicesimo appuntamento del Mondiale di F1 2024

GP Ungheria: le foto della gara all'Hungaroring

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