Lo spagnolo si è detto non totalmente convinto dall'attuale sistema punitivo: secondo lui, e secondo altri colleghi, i punti sulla patente andrebbero dati solo per azioni pericolose, e non ad esempio per track limits
Kevin Magnussen salterà il Gran Premio d'Azerbaijan dopo aver raggiunto la quota massima di 12 punti di penalità sulla patente, cifra che fa scattare in automatico l'esclusione dall'appuntamento successivo. Se da un lato il regolamento parla chiaro, dall'altro sono in molti che questo regolamento vorrebbero rivederlo: tra loro Fernando Alonso, piuttosto critico con l'attuale sistema normativo a livello di penalizzazioni.
Lo spagnolo della Aston Martin si è fatto portavoce di un malcontento diffuso tra i piloti, i quali secondo il due volte campione del mondo non condividono pienamente l'attuale criterio punitivo. Nelle parole raccolte da Speedweek, Alonso ha elargito questi dubbi: "Noi piloti ne abbiamo discusso già diverse volte, e secondo noi dovrebbero esserci punti di penalità solo se un pilota ha fatto una manovra pericolosa. In questo momento non ricordo il preciso elenco delle infrazioni di Kevin, ma se ci sono ad esempio punti di penalità per aver oltrepassato la linea bianca, allora non sono d'accordo. In casi come questo basterebbe una penalità di tempo".
Magnussen, lo ricordiamo, è il primo pilota che viene escluso da un GP da quando è entrato in vigore questo sistema di patente a punti, ovvero dal 2014. Prima di lui, l'ultimo ad essere squalificato da una gara era stato Romain Grosjean nel 2012: dopo l'incidente al via di Spa, ultimo di una serie di episodi sopra le righe, l'allora pilota della Lotus fu tenuto ai box per il successivo round di Monza.
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