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La figlia di Sir Frank non nasconde la tristezza di aver dovuto cedere la scuderia di famiglia: nell'elencare le motivazioni di quella dolorosa cessione, Claire ha ammesso il rammarico per non aver tenuto in squadra Lawrence Stroll e le sue doti finanziarie per risollevare il team
26 set 2024
Se oggi la Williams può respirare ed anzi può permettersi di investire su personale e strutture, lo deve ai fondi di Dorilton Capital, che nel 2020 ha acquisito la scuderia dalla famiglia Williams. Una scelta necessaria dati i problemi finanziari di allora, una scelta che però Claire Williams, figlia di Frank, non avrebbe voluto fare, soprattutto considerando che una via c'era: tenere Lawrence Stroll, a maggior ragione dopo aver visto gli investimenti dell'imprenditore canadese con la Aston Martin.
Intervenuta nel podcast Business of Sport, Claire Williams ha raccontato il periodo buio prima della cessione del team: "Impazzisco all'idea che Lawrence fosse con noi. Allora, avevamo semplicemente finito i soldi, inutile girarci intorno. Per la stagione 2019 avevamo uno sponsor principale (ROKiT, ndr), ma poi verso la fine del 2019 si parlava di pagamenti per il 2020, pagamenti contrattualmente stipulati, ma che non si sono mai materializzati. Quando perdi uno sponsor principale, quando questo non paga e poi lo abbiamo ritrovato lì, lo abbiamo portato in tribunale e abbiamo vinto. Ci devono 30 milioni e passa di sterline, che è la metà del denaro che ci dovevano effettivamente, c'è stata la sentenza del tribunale a stabilirlo.
All'epoca però non hanno pagato e questo ovviamente ha lasciato un enorme buco nel nostro budget per il 2020. Siamo stati molto fortunati ad avere qualcuno (Dorilton Capital, l'attuale proprietà, ndr) che è arrivato ed ha colmato quella lacuna per noi, così abbiamo potuto iniziare la stagione. Sfortunatamente, quando abbiamo iniziato la stagione e siamo arrivati a Melbourne, il Covid ha colpito e siamo tornati tutti a casa, e siamo rimasti senza corse fino a luglio di quell’anno. Se non gareggi, non ottieni soldi. Quindi quello è stato l'ultimo chiodo nella nostra bara. E' stata una cosa fuori dal nostro controllo".
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I rimpianti sono oggi, e non passa mai la tristezza per aver venduto la scuderia di famiglia: "Non c'è stato un giorno in cui mi sia sentita contenta di aver venduto la Williams. Non l'ho mai, mai pensato. Magari diranno che faccio troppi drammi, ma vivrò ogni giorno con il dolore di averla persa. Questo perché non è stata una decisione presa come famiglia perché volevamo vendere o ne avevamo abbastanza della F1, tutti noi volevamo restarci. Avrebbe dovuto essere la nostra vita per sempre, questo era il piano. Volevo dirigere la squadra per mio figlio o per i miei nipoti. Forse la squadra è stata venduta per molto meno rispetto a quanto valesse, ma non è questo il punto, si tratta di una quantità di denaro che la maggior parte delle persone non riesce a vedere in una vita intera.
Siamo stati fortunati a trovare persone che volevano acquistare la Williams, proprio quel tipo di persone a cui volevamo venderla, gente in gamba. Persone che si prenderanno cura della squadra, proprio come avremmo fatto noi. Siamo stati molto fortunati perché il 2020 è stato un periodo orribile per tutti e non era certo il periodo in cui si compravano aziende o squadre di Formula 1 in difficoltà. Mi spiace solo non aver mantenuto delle quote, era un qualcosa che avrei potuto chiedere come parte dell'accordo, mi sarebbe piaciuto tenere anche solo un 5%, ma non importa".
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