Emergono ulteriori dettagli sulle scelte di Red Bull Racing che hanno portato all'uscita di Ricciardo da Racing Bulls. A Austin ci sarà Lawson, Daniel ha rischiato il posto già dopo le prime gare
Altro che insidiare il sedile di Sergio Perez in Red Bull. Il rischio di venire appiedato da Racing Bulls, Daniel Ricciardo, l'ha corso ben prima dell'ufficialità giunta dopo il GP di Singapore.
A raccontare il percorso travagliato del pilota di Perth in Racing Bulls ci ha pensato Christian Horner, rivelando le intenzioni di Marko. Va detto come a mancare siano state le prestazioni minime indispensabili per candidarsi quale alternativa migliore di Perez. Non riuscire a fare costantemente meglio di un buon pilota come Tsunoda, è stata una bocciatura in pista del ritorno di Daniel dopo l'esperienza McLaren.
"Ha iniziato la stagione in modo approssimativo, poi Miami è stato un weekend dai due volti. Al venerdì e al sabato mattina è stato fantastico, sembrava il Daniel di un tempo che si difendeva dalle Ferrari e guidava oltre i limiti della macchina.
Spiace per Ricciardo, ma senza piangerci su
Al sabato pomeriggio e la domenica sono stati disastrosi. Quindi, già a Barcellona, Helmut lo voleva fuori, c'era già molta pressione su di lui”, rivela Horner, intervistato dal podcat F1 Nation.
Tra le celebri uscite della stagione, resterà quella di Jacques Villeneuve nel week end del GP del Canada, quando attaccò Ricciardo chiedendosi perché fosse ancora in Formula 1. "Sono quattro o cinque anni che sentiamo dire la stessa cosa: dobbiamo migliorargli le cose, poverino. Va così da 5 anni. Mi spiace, no, sei in F1.
Forse si fa questo sforzo per Lewis Hamilton, che ha vinto più campionati. Non si fa questo sforzo per un pilota che non è all'altezza. Non ce la fa? Vai a casa, c'è qualcun altro che può prendere il tuo posto”.
Commento fuori dalle righe e risposta in qualifica con il quinto tempo ottenuto da Ricciardo in quel week end.
"Quando siamo arrivati a Montreal, è stato il caro vecchio Jacques Villeneuve a farlo arrabbiare e questo l'ha decisamente acceso, perché il modo in cui ha guidato in quel fine settimana, ha preso la macchina per il collo e ha messo insieme un weekend di gara molto forte", ricorda Horner.
“Gli dissi di chiamare Jacques ad ogni gran premio, per il resto dell'anno, perché qualsiasi cosa avesse detto, ha funzionato.
Ho fatto del mio meglio per fargli guadagnare tutto il tempo necessario in macchina per permettergli di fare il suo dovere. Altrimenti sarebbe uscito dalla macchina dopo Barcellona".
Mai davvero un candidato a sostituire Perez, nonostante Checo abbia subito un'involuzione preoccupante delle prestazioni dopo Miami. Col senno di poi, vedendo la direzione sbagliata presa da Red Bull nello sviluppo, una responsabilità importante è da attribuire alla RB20.
“Tutti i piloti sono sotto pressione per ottenere risultati, ma il motivo per cui Daniel è rimasto in macchina è stato quello di rimettersi nella condizione di raccogliere i pezzi nel caso in cui Checo non avesse ottenuto risultati.
Il problema è che entrambi hanno avuto problemi di forma in diversi momenti. Checo ha iniziato la stagione molto bene, molto forte, mentre Daniel era in difficoltà. Poi, ovviamente, quando Checo ha perso la forma, Daniel l'ha ritrovata. Ma non è mai stato abbastanza convincente da dire: ok, dovremmo scambiare i due piloti”.
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