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GP USA: le domande del lunedì

Nonostante non avesse aggiornamenti, la Ferrari ha dominato ad Austin cogliendo l'affermazione più convincente dell'anno; passi in avanti da parte di Red Bull, non al 100% McLaren, si mettono in mostra Lawson e Colapinto

Matteo NovembriniMatteo Novembrini

21 ott 2024 (Aggiornato alle 18:02)

Cosa ci dicono le prestazioni di Lawson e Colapinto?

Tante cose. In primis che sono due piloti dall’ottimo potenziale, in secundis che forse in F1 ci sono stati anche troppi “posti fissi” negli ultimi anni, ed inoltre che forse è il caso di rivedere un po’ l’importanza che si vuole dare alla F2, se dal campionato cadetto sta arrivando solo gente che il titolo non lo vince.

Lawson, magistrale nel recuperare dal fondo della griglia, è tornato nella maniera migliore dopo un anno di inattività ed ha spiegato perché, nella galassia Red Bull, fossero impazienti di metterlo in macchina. Una gara non fa il pilota e non definisce una carriera, salvo rari casi: tuttavia il potenziale del neozelandese (a proposito, weekend di festa in Nuova Zelanda: un pilota di nuovo a punti in F1 ed America’s Cup portata a casa nella vela) fa capire perché lo si stia valutando addirittura per un posto in Red Bull al fianco di Verstappen. La tenacia in gara è stata stupenda, l’arroganza agonistica senza timori reverenziali nei confronti di Alonso una bella conferma di un carattere forte, abituato a prendere a spallate le sfide.

Colapinto, invece, rappresenta ancora meglio quanto conti avere un’occasione. Franco questa occasione la sta cogliendo alla grande, e se non sarà per il 2025 (può solo sperare nella Sauber), si sta quantomeno mettendo in mostra in chiave 2026. L’argentino sta mettendo in discussione i circa tre anni di Albon in Williams, dove Alex era stato l’unico profeta: in un battibaleno Franco ha fatto dimenticare Latifi e Sargeant, e soprattutto sta mettendo in difficoltà una come Albon che sembrava divenuto solidissimo.

Giudicare la carriera di Albon, nonostante i 100 GP appena completati, è difficile perché Alex è passato dal compagno di squadra più scomodo, Verstappen, a due molto “accomodanti” come appunto Latifi e Sargeant. Questo, forse, nelle ultime stagioni non lo ha messo nelle condizioni migliorare per spingersi oltre i propri limiti: probabilmente dovrà farlo con Colapinto, sbarcato a sorpresa in F1 e capace, sin qui, di mettere pressione ad uno che a Grove sembrava intoccabile.

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