Carlos parla del rapporto con Verstappen e di come abbia discusso il tema con Red Bull, assicurando che non ci sarebbero stati problemi. Williams meglio di Audi per qualche soddisfazione già nel '25-'26
Colapinto in Williams e Sainz in Red Bull. L'ultimissimo rumour di mercato è stato smentito categoricamente da Christian Horner, dopo il GP del Brasile.
Per Carlos ci sarà la Williams nel 2025, dopo aver a lungo (e invano) tentato di prendere il volante accanto a Verstappen. Una reunion che avrebbe avuto premesse diversissime dal tempo in cui entrambi debuttarono, da compagni di squadra, in Toro Rosso.
"Penso che andrei d'accordo con Max. Al tempo avevamo 16 e 19 anni, ne frattempo siamo diventati molto più maturi. In Toro Rosso ci misero in squadra e dissero: lottate uno contro l'altro, poi vedremo chi è il migliore e verrà promosso in Red Bull. È la ragione per cui esiste la Toro Rosso, i piloti non corrono insieme per il risultato del team", commenta Sainz, intervistato da Auto Motor und Sport.
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"Avete visto con Charles e Lando, non ci sono mai stati dei problemi. Se il motivo per il quale non sono finito in Red Bull è il mio rapporto con Max, allora posso dire che non ci sarebbero stati problemi. È stata una scelta sbagliata, se è stata presa esclusivamente su questa base. Ma lo dissi già a loro".
Red Bull ha detto no alla formazione di un top team, con due piloti di vertice, per continuare invece su una linea del "numero 2". I cui risultati da due anni, ormai, sono fallimentari. Perez non riesce a esprimere il rendimento necessario a contribuire al titolo Costruttori e le alternative in ottica 2025 finiscono per guardare a Lawson o l'improbabile scenario Colapinto.
In Williams, Sainz spera di poter correre un campionato 2025 con qualchee lampo. Perlomeno ingaggiato per un approdo tra i primi 10. Qualcosa di impossibile, viste le condizioni attuali del progetto Sauber, se avesse sposato la causa Audi.
"Non è stata una decisione semplice e fino al giorno in cui ho firmato, c'erano diverse buone opzioni. Alla fine ho seguito l'istinto. Ho il massimo rispetto per il marchio Audi, mio padre mi ha spiegato mille volte quanto siano validi. È convinto al 100% che Audi sarà forte in futuro.
Io volevo contribuire a costruire qualcosa e, al tempo stesso, volevo ottenere buoni risultati nel breve periodo. A mio avviso, la Williams era l'alternativa migliore e ne resto convinto. Il tempo dirà se avrò avuto ragione. Ho avuto la sensazione che questo progetto, guidato da Vowles, sia la soluzione migliore per il breve e medio termine".
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