Una Mercedes inaspettatamente vincente coglie la 60° doppietta della sua storia, con un Russell impeccabile ed un Hamilton fortissimo in gara dopo una brutta qualifica; Verstappen campione in una domenica accorta, tanto da discutere in casa Ferrari. Disastro per Aston Martin
Sul fatto che neanche in Mercedes si spieghino fino in fondo la prestazione di Las Vegas, ci ridiamo un po’ su per il gusto di farlo, per sottolineare quanto sia tentennante l’equilibrio di queste F.1 Su di lui, invece, possiamo dare il via agli applausi: ha una W15 inaspettatamente vincente e non butta via l’occasione. Fa le spalle larghe su Leclerc nei primi giri, poi si invola. Weekend da favola, con pole e vittoria nel fine settimana delle cifre tonde di casa Mercedes: 140 pole e doppietta numero 60.
Mettiamo anche il caso che questo successo sia "accidentale". Inatteso lo è di sicuro, su accidentale possiamo discutere, perché in F1 quasi niente viene per caso, al massimo succede qualcosa che devi ancora capire. Poniamo, dicevamo, che sia un successo casuale: significa comunque che, in determinate condizioni, la macchina c’è. Scommettono, unici a farlo, su un livello di carico maggiore rispetto alla concorrenza e fanno bingo, sbancando il Casinò. Che ci crediate o no, sono a quota quattro vittorie stagionali: appena una in meno rispetto a McLaren e Ferrari.
Si frega da solo e lo sa. La vittoria se la gioca al sabato, con un Q3 assolutamente non da lui. In gara, però, c’è eccome: a tratti è persino il più veloce in pista. Ha qualcosa da ridire sulla strategia, perché avrebbe voluto allungare entrambi gli stint: anche se le spiegazioni via radio sembrano non convincerlo, ha ragione il team quando dice di averlo fermato per evitare che perdesse troppe posizioni. Peccato, insomma, perché avrebbe potuto vincere: ma almeno torna sul podio dopo 7 GP, strappando un sorriso al suo lato del box dopo un finale di stagione che stava diventando troppo malinconico.
Scorri tra le schede (1/4)
1 di 4
AvantiLink copiato