GP Las Vegas: le pagelle

Una Mercedes inaspettatamente vincente coglie la 60° doppietta della sua storia, con un Russell impeccabile ed un Hamilton fortissimo in gara dopo una brutta qualifica; Verstappen campione in una domenica accorta, tanto da discutere in casa Ferrari. Disastro per Aston Martin

25.11.2024 10:33

Carlos Sainz: 8

Parliamo di fatti: il podio se lo prende in pista, dopo una chiamata sbagliata del muretto e dopo aver disobbedito allo stesso muretto. Fin qui, i fatti. Per le sensazioni, ognuno può pensarla come vuole: da pilota uscente, sa che di giornate del genere ne vivrà poche nell’immediato futuro ed è umana la tentazione di voler capitalizzare adesso. Se uno infrange un team order, deve prendersi la responsabilità di ciò che fa, perché é vero che il team lo tiene in pista tre giri di troppo, ma è anche vero che è lui che decide di riprendersi il maltolto senza rispettare un’indicazione del muretto. Fermo restando che se Leclerc nel finale non lo riprende è perché evidentemente lui negli ultimi giri ne aveva un filo di più.

Charles Leclerc: 7,5

Sbotta, forse più per accumulo che per l’episodio in sé. Dal canto suo, comunque, qualcosa di meglio lo poteva fare: attaccare subito in quella maniera Russell, su gomma media, dopo tre giorni a parlare di rischio graining, non è stata una genialata. Alla fine, la squadra chiede due favori a Sainz, e lo spagnolo uno lo rispetta (giro 27) ed uno no (giro 32). Nel finale, volendo, avrebbe potuto riprovarci, ma non ci riesce.

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Max Verstappen: 7,5

Campione senza graffiare, come non vorrebbe ma come a volte è necessario fare. Finché sente la macchina, va piuttosto bene, anche perché la Red Bull aveva buttato un occhio particolare al rischio del graining, riuscendo a gestirlo meglio di altri. Quando con il passare dei giri, con la pista più gommata, il graining scompare, gli altri migliorano più della RB20 e cede il passo, consapevole di quanto sia inutile lottare in una giornata così con Hamilton e le Ferrari. Una gara da 7,5 in una stagione da 10, perché il quarto titolo è un capolavoro che porta innanzitutto la sua firma.

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Nico Hulkenberg: 7

Per quanto riguarda l’abitudine a vincere battaglie e classifiche del centro gruppo, è uno dei migliori. Sulla carta Las Vegas era una pista che dava fiducia alla Haas e, anche se la teoria spesso e volentieri è stata smentita, è riuscito ad essere “best of the rest”, ovvero il migliore degli altri. Batte Tsunoda e ringrazia il motore esploso di Gasly, portando a casa 4 punti che consentono alla squadra, a due gare dal termine, di riprendersi la posizione in classifica sull’Alpine.

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